Mostra dell’Artista Migliozzi su “pietra lavica e ceramica”

L’Artista Nicola Migliozzi dal 3 al 22 giugno 2021, nel Complesso Monumentale San Severo al Pendino di Napoli, terrà la Mostra d’Arte “Difficili Equilibri”, realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli, con l’esposizione di lavori su pietra lavica e ceramica.
L’artista Migliozzi nasce a Calvi Risorta nel 1952, dove tutt’oggi vive e lavora nel suo studio d’arte. Dal 2002 collabora, come disegnatore, con la rivista “Punto Reale” e contemporaneamente sperimenta la tecnica della pittura su pietra lavica, trovando interessanti variazioni nella ceramica in generale e nel Raku, tecnica di cottura della ceramica giapponese. Attualmente tutta la sua attenzione e la sua vena artistica è sui lavori con la tecnica della “pittura pompeiana”.
L’artista caleno vanta un ricco curriculum di “MOSTRE” e tra le tante si citano quella di Bruxelles (2003), Museo Provinciale Campano di Capua – CE – (2003,2004, 2005, 2020), Museo Archeologico di Minturno – LT- (2005), Museo del Mare di Ischia – NA – (2005), Museo Khaled al-Asaad di Aquino – FR – (2017), Chiostro di Santa Chiara – NA – (2017), Museo Stadio di Domiziano in Piazza Navona – Roma – (2018), Castel dell’Ovo – NA – (2019) e la realizzazione di numerosi monumenti pubblici tra i quali quello nel convento dei frati francescani del Santuario dei Lattani di Roccamonfina – CE – (2003), Abbazia di Montecassino – FR – (2003), Basilica di Lourdes – Francia – (2005), Villa Medicea di Ottaviano – NA- (2011), Museo Diocesano di Teano – CE – (2015), Museo di Santa Chiara – NA – (2018).
Le opere che Migliozzi esporrà nel predetto caratteristico complesso monumentale sono 31 di cui ventisei su pittura lavica (n. 2 del 2007, n. 4 del 2009, n. 1 del 2014, n. 1 del 2015, n. 2 del 2016, n. 4 del 2019 e n. 12 del 2020) e cinque su ceramica (n. 1 del 2002 e n. 4 del 2020).
Le predette opere sono state raccolte in un pregevole libro che l’artista ha pubblicato, maggio 2021, editore Stampa Grafica Sammaritana – Vitulazio (CE), con la presentazione di Annamaria Palmieri, Assessore all’Istruzione, alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli che ha scritto “E’ con immenso piacere che saluto la mostra Difficili Equilibri di Nicola Migliozzi, che nella chiesa di San Severo al Pendino offre allo sguardo e alla riflessione dei cittadini opere che hanno avuto da sempre apprezzamento di critica. La sua forza creativa e la suggestione derivante dal supporto in pietra lavica, di cui il Maestro si serve in molte delle opere esposte, colpiscono anche chi assiste alle sue mostre per la prima volta: la sua è un’arte che è stata definita <mediterranea>, un’arte poetica che mescola mito e storia, maschera e volto”.
A seguire è riportata una conversazione dell’artista con il giornalista, scrittore e poeta Renato Minore e Migliozzi ha affermato “Io in quanto pittore mi sento un fossile. Nel dipinto <il lungo braccio del coronavirus> non ho rappresentato solo la situazione che stiamo vivendo a causa del Covid-19, ma l’angoscia, il senso di morte che ci appartengono al di là del momento attuale. Cerco sempre di ricercare collegamenti tra la realtà contingente e quella archetipica, e quindi al mito”.
Migliozzi sulla pittura “pompeiana” è stato categorico “Dopo quarantacinque anni di prove, penso di aver realizzato qualcosa che se non uguale alle pitture di Pompei le è molto vicino; infatti sono riuscito ad ottenere una superficie levigata e lucente come le pitture di Pompei ma la tecnica non è né affresco né encausto; (…) Per me riuscire a realizzare dipinti simili a quelli di Pompei è una grande gioia, mi entusiasma la scoperta di modi antichi di dipingere e rimango stupefatto di fronte alla maestria di questi antichi pittori che sono riusciti a fare opere che hanno resistito millenni, a differenza dei lavori contemporanei che, invece, si deteriorano dopo poco tempo” e nella conclusione della conversazione, a cuore aperto, si è confessato “Sono felice se qualcuno vedendo i miei lavori prova un godimento dell’anima. Penso che una mostra d’arte diventi un momento di aggregazione, un modo di ritrovarsi in ambito diverso da quelli di ordinaria frequenza” e con estrema onestà si è definito “artista campano, poliedrico, spazia nei vari campi dell’arte, dalla grafica alla pittura, scultura, ceramica, pittura su pietra lavica, affresco, pittura pompeiana, costante del suo stile è la matericità”.
Nella parte conclusiva del libro Renato Minore ha scritto “Migliozzi insegue l’idea stessa di una fenomenologia dell’eros di accattivante seduzione, capace di far lievitare tutto ciò che rende l’archetipo ancora vivo, possente, carico della sua storia in cui si proietta, con inquietanti bagliori, tutto il nostro vivere e patire l’eros nel mito e il mito rigenerato dall’eros”; Claudio Strinati, Accademico e storico dell’arte “(…) Il suo viaggio è sulla pietra lavica, che in sé racchiude l’alfa e l’omega di questo messaggio: ciò che ci è stato donato dalle viscere della terra, lo riportiamo ad un messaggio d’arte destinato a tutti coloro che vorranno approcciarvisi. Con un comune denominatore rappresentato dall’iconografia del vulcano, sempre presente nella sua composizione e sempre un monito per noi osservatori delle sue novelle su pietra”; Cleto Eleuterio Battista, Docente e critico d’arte “La forza del fuoco, forza vitale e mortale, che trasforma e crea – anche attraverso la distruzione – come l’artista, è nella presenza emblematica del territorio, quella del Vesuvio, ed è pure nei materiali usati e plasmati dalla fiamma, vuoi pietra lavica, usata dal Nostro, o vuoi ceramica, arte notissima di cui le terre meridionali sono espertissime”.
Nicola Migliozzi, vanto, non da ora, di Calvi Risorta e del suo vasto circondario, apprezzato e stimato artista provinciale, regionale e nazionale, continua, con dedizione, impegno e elevata competenza, la sua produzione, sempre di notevole pregio artistico e culturale e in essa trova, compiutamente, la sua realizzazione umana, sociale e artistica.

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