Al via i lavori della Commissione contro l’odio e le intolleranze della Senatrice Liliana Segre

“Ho dovuto aspettare 82 anni, visto che ne avevo otto quando ho iniziato ad ascoltare i primi discorsi d’odio. Oggi ho 90 anni e sicuramente è una giornata importante”… “Devo dire che sono molto emozionata. Mi faccio da sola un grande coraggio per iniziare questo percorso, visto che ho 90 anni”.
Queste sono state le parole pronunciate dalla Senatrice a vita Liliana Segre alla prima riunione, il 20 maggio scorso, della Commissione contro l’intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza di cui è Presidente. La storia di questa Commissione parte dal 2019 con una mozione presentata dalla stessa Segre, per la creazione di un nuovo organo parlamentare di questo tipo che si occupasse del fenomeno preoccupante e sempre crescente dell’intolleranza e dell’odio in tutte le sue forme. L’approvazione della sua proposta con 151 voti favorevoli e l’astensione di 98 senatori del centrodestra (ci si chiede come possa essere divisiva la richiesta di creazione di una tale commissione al di là dei principi differenti di partito!!!), ha dato, sostanzialmente il via, ai lavori iniziati in Senato qualche giorno fa.
La Commissione, finalmente operativa, è formata come ogni altra di questo tipo, da 25 senatori e ha il compito di vigilare, controllare e attuare tutte le convenzioni, gli accordi e le legislazioni nazionali ed internazionali inerenti ai fenomeni di intolleranza, razzismo e odio in tutte le loro manifestazioni, da quelle di tipo razziale a quelle antisemitiche, da quelle etniche a quelle religiose e politiche fino ad arrivare a quelle di tipo sessuale. Compito della Commissione sarà anche quello di svolgere un’azione propositiva e di stimolo. Dovrà inoltre raccogliere e rendere pubbliche le normative, le ricerche e i dati statistici sulle tematiche delle intolleranze e dell’odio e promuovere iniziative e campagne di sensibilizzazione, anche varcando i confini nazionali.
Le Commissioni sono il vero cuore pulsante del nostro Parlamento e di conseguenza, di tutto il processo legislativo. Camera e Senato hanno ognuno quattordici commissioni permanenti, ma a queste si aggiungono quelle straordinarie o speciali che possono essere create, dopo proposta e votazione, in un qualsiasi momento e, in caso di necessità, possono approvare disegni di legge anche senza il consenso dell’aula di riferimento.
Nel suo discorso di apertura la Presidente ha ricordato quanto sia fondamentale “combattere l’istigazione all’odio perché è da lì che parte tutto” e ha precisato che usare e portare nella propria vita valori quali gentilezza, rispetto, pace e tolleranza non sia da deboli come molto sostengono, tutt’altro…
“Dalle parole che possono essere pietre si può arrivare ai fatti che conosciamo” ha proseguito la Presidente e certamente lei lo sa bene poiché quelle parole di odio l’hanno portata fino ad Auschwitz ed è stato difficilissimo tornare viva da quell’inferno. La stessa Segre ha poi purtroppo sperimentato a sue spese, come se non bastasse quello già vissuto nel campo di concentramento, quanto l’odio possa essere pericoloso essendo costretta a vivere sotto scorta per le continue minacce ricevute da quando ha deciso di farsi portavoce di tutto quello che l’odio, la pazzia umana e la banalità del male possono scatenare in un qualsiasi momento e senza un vero motivo: le sono arrivate minacce di morte anche quando ha dichiarato di essersi sottoposta a vaccinazione anti Covid-9!
L’odio adesso viaggia anche e soprattutto on line: è facile nascondersi dietro la tastiera di un pc o di uno smartphone per sputare fuori tutto il male che si ha dentro. Sembra una moda oggi, in questo mondo globalizzato, offendere e “odiare” qualcuno solo perché esprime un concetto, un’idea diversa dalla nostra, si individua subito il nemico “da combattere” perché differente da noi e sembra addirittura sia lecito infrangere regole e leggi per sputargli addosso quanto più rancore possibile.
Lo sa bene anche il Presedente della Repubblica Matterella, a cui non sono state risparmiate minacce e insulti.
Ed è bastato un gesto di amore, pietà e solidarietà di Luna, una volontaria della Croce Rossa spagnola a Ceuta che ha abbracciato un migrante sfinito e in lacrime scampato ad un naufragio e che aveva visto morire il suo compagno di viaggio inghiottito dalle onde, per scatenare l’ira e l’odio di quelli che non possono essere definiti essere umani e forse nemmeno bestie. La ragazza è stata coperta di insulti e minacce sui suoi profili social tanto da doverli chiudere.
La Senatrice Segre per il suo coraggio e la sua forza di volontà si può certamente considerare un simbolo, un’icona contro l’intolleranza e l’odio perché soccombere a questi mali significa perdere ciò che di umano ci è rimasto. Quindi buon lavoro Senatrice!

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