Don Mimmo Battaglia, Arcivescovo Metropolita di Napoli e l’ASEAP

Papa Francesco, sabato 12 dicembre 2020, ha nominato Mons. Mimmo Battaglia, dal 2016 Pastore della Diocesi di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de’ Goti, alla guida dell’Arcidiocesi di Napoli, in sostituzione del Cardinale Crescenzio Sepe, già in “prorogatio” dal 2 giugno 2018, per raggiunti limiti di età.
Mons. Battaglia vanta un ricco e variegato curriculum pastorale, sia sacerdotale che episcopale, la cui azione è stata, sempre e comunque, rivolta prioritariamente ai diseredati e non a caso è, comunemente, definito “un prete di strada”.
Nell’avvicinarsi del Santo Natale 2020 il Presidente dell’Associazione ex alunni passionisti –Aseap-, Antonio Romano, premurosa e instancabile guida dell’Associazione nonché propugnatore convinto e impegnato del “carisma” passionista, nel ringraziarlo per aver presenziato alle celebrazioni degli ultimi due raduni annuali dell’Aseap, 2018 – 2029, celebratisi nell’accogliente ed ospitale comunità passionista di Airola (BN), Superiore P. Amedeo De Francesco, l’ha invitato, a nome e per conto dell’Associazione, a stendere una Sua personale riflessione sul “Natale”.
La riflessione del Vescovo Mons. Battaglia <Un Natale “senza”> è stata socializzata sul n. 5, novembre – dicembre 2020, del bollettino dell’Aseap “LE NOSTRE RADICI” e, come tutti i suoi documenti, sono ricchi di spunti personali profondi e di essi se ne riportano, per brevità di spazio, solo alcuni: “… Ci auguriamo sempre di tutto, abbondanza, ricchezza, salute … e ci crediamo pure. Eppure quest’anno vorrei augurare a tutti un Natale al contrario, un Natale <senza> … Vorrei che quest’anno potessimo sostituire il segno <più> con il segno <meno>: meno immagine, meno abbondanza, meno addobbi … un Natale in cui togliere piuttosto che aggiungere. E non per la crisi, non è per il Covid, quello è un altro discorso. Un Natale sotto il segno del meno è forse più vero, una specie di magia che ci riporta indietro, indietro nel tempo della nostra vita, in un istante preciso: l’istante in cui siamo venuti al mondo, in cui siamo diventate creature, prima eravamo sogni! (…) Vi auguro un Natale <senza>, perché è l’unico Natale in cui possiamo scoprirci liberi. Liberi dal dover fare, dal dover sembrare, dal dover dimostrare, liberi dai bisogni che ci siamo costruiti o da quelli che ci hanno imposto. Liberi di abbandonarci ad un altro, all’Altro, ad una madre, ad un padre, ad un figlio, ad un amore, ad una comunità che, in semplicità, si prenda cura di noi, dei nostri bisogni autentici, quelli che ci rendono umani: calore, protezione, attenzione, amore. (…) Auguro un Natale <senza> anche a voi che non vivrete un Natale. A voi che avete perso il lavoro o non l’avete mai trovato, a voi che avete perso la casa, che avete perso l’amore, che avete perso la fede. Un Natale <senza> ma con una speranza concreta, che è nel miracolo del vostro arrivare a sera, che è nella sacralità di ogni vostra lacrima, di ogni vostro sospiro.
Allora vivere il Natale <senza> è riscoprirsi uomo di frontiera, uomo attraversato, abitato, sollevato; è prendersi cura della vita, per guarire la vita. O almeno, per prenderci cura di greggi e di messi, di dolori e di ali, per custodire la vita con la nostra vita”.
Don Mimmo Battaglia è nato a Satriano (CZ) nel 1957 e prima di approdare a Cerreto Sannita è stato Presidente del Centro Calabrese di Solidarietà, struttura legata alle comunità terapeutiche (Fict) di Don Mario Picchi. Dal 2000 al 2006 è stato Vicepresidente della Fondazione “Betania” dell’Arcidiocesi metropolitana di Catanzaro-Squillace. Dal 2006 al 2015 ha ricoperto l’incarico di Presidente Nazionale della Federazione Italiana Comunità Terapeutiche.
Mons. Battaglia, nella stessa giornata di sabato 12 dicembre, ha rivolto un caloroso e sentito messaggio ai fedeli partenopei con il quale ha già lasciato intuire le linee guida del suo governo pastorale di una Diocesi il cui territorio (spazia dall’area stabiese fino all’area flegrea) deve fare i conti con evidenti “problemi, alcuni antichi ed altri nuovi” ma che comunque “rappresenta il vero tesoro del Sud” e, nel contempo, ha lanciato anche un messaggio di speranza “Accanto al desiderio di questa umanità che vuole rialzarsi, ci sono tanti che sperano e lottano ogni giorno per la giustizia, l’onestà, l’uguaglianza e la preferenza verso i più deboli, ma anche per la mancanza del lavoro, che rimane la vera piaga di questa nostra società. Con questa speranza, con questa forza, desidero venire tra voi e condividere la vita e il cammino della nostra fede battesimale”.
L’insediamento nella Diocesi partenopea avverrà, molto probabilmente, nella seconda parte del mese di gennaio 2021.
Auguri S. E. Mons. Mimmo Battaglia, ne ha veramente bisogno.

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