US ELECTIONS 2020: perché Biden ha più possibilità della Clinton?

I sondaggi post-convention di inizio settembre danno in media Joe Biden avanti di 7 punti percentuale su Donald Trump. L’ex vice-presidente aveva mesi fa un vantaggio superiore ai 10 punti. Anche se il margine si è ridimensionato, il candidato democratico resta in vantaggio oltre il margine di errore.
Qual è allora il problema principale di Biden statisticamente parlando? Il problema principale è che il suo vantaggio non è così forte come settimane fa, e sicuramente dovrà essere bravo, in questi ultimi due mesi, a focalizzare l’attenzione sugli stati in bilico. C’è il timore tra i democratici che gli spettri di quattro anni fa tornino in vita. Infatti la candidata nel 2016 del partito dell’asinello, Hillary Clinton, era stata costantemente in vantaggio in tutti i sondaggi sia a livello nazionale sia negli swing States fino all’election day. Nonostante non fosse un vantaggio certo, l’ex first lady ed ex segretario di Stato era data come vincente sia in Florida sia negli Stati dell’East Mid-West nonché in Pennsylvania. La sconfitta di misura in questi stati decretò il fallimento democratico, la fine del sogno di Hillary prima donna presidente e l’elezione di un imprenditore autoritario e miliardario con dei modi alquanto discutibili e senza che avesse mai ricoperte cariche politiche.
Al di là del lecito timore, ci sono due buone notizie per Biden e i democratici. Il vantaggio è ancora in essere e non è detto che debba continuare la sua discesa. I disordini legati al caso di George Floyd e non solo continuano e restano una mina vagante. È probabile che questo possa essere l’asso nella manica di Biden, visto che Trump ha definito recentemente il movimento “Black lives matter” come deleterio alla causa degli afroamericani stessi. La NBA, che in questi giorni è nel pieno della lotta playoff nella bolla di Orlando, ha lanciato in concomitanza con i suoi campioni di spicco chiari segnali in favore del movimento, sensibilizzando l’opinione pubblica sia sull’argomento sia sull’importanza di andare a votare a novembre. Un altro importante dato di fatto è che Biden, rispetto alla Clinton, non solo ha al momento un vantaggio più marcato ma è addirittura riuscito a mettere in gioco alcuni stati che erano andati ai repubblicani nelle ultime tornate elettorali, quali Arizona, Georgia, North Carolina e Texas.
In conclusione non c’è dubbio che anche queste elezioni, se non ancora di più rispetto al 2016, saranno serrate e indecise fino al 3 novembre. “Who will be the President?”

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post