Operazione dei Carabinieri: scoperto un capannone degli orrori con ossa umane e resti di animali

Il proprietario, docente universitario di Scienze biologiche, aveva collezionato senza autorizzazione reperti di ogni genere, anche di specie protette, alcuni in avanzato stato di decomposizione. È stato denunciato
Una “collezione privata” di carcasse di animali in decomposizione (ma c’erano anche resti umani), conservati, spiega corriere.it, senza autorizzazione e senza certificazioni, in freezer e confezioni di plastica, all’interno di un capannone in mezzo alla campagna, a Borgoforte. I carabinieri di Borgo Virgilio hanno scoperto una sorta di «museo degli orrori» che conteneva un migliaio di ossa e scheletri, sistemati in barattoli, scatole di cartone e congelatori. Tra questi, i militari hanno trovato anche parti di uno scheletro umano risalente all’Ottocento.
“Non è l’azione di un folle, il professore è una persona colta – affermano gli inquirenti – siamo convinti che sia stata allestita una “collezione privata”, anche se è evidente che lo scopo non era didattico. Il docente, con tutta probabilità, è riuscito a recuperare i reperti per motivi riconducibili alla sua professione. Riteniamo plausibile che i due uomini denunciati siano responsabili di maltrattamenti e uccisione di animali».
Lo studioso ha dichiarato ai carabinieri che i resti degli animali gli sono stati regalati, senza precisare da chi e per quale motivo. Il professore si sentiva a suo agio tra i reperti della sua galleria degli orrori, toccava gli animali in decomposizione senza guanti e sembrava non sentire l’odore insopportabile che aleggiava nel capannone. Nei prossimi giorni dovrà fornire ai magistrati una spiegazione convincente della sua strana «collezione”

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