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Arrestato il “mago Ermes” per violenza sessuale aggravata dall’utilizzo di sostanze narcotiche ai danni di una sua cliente

In data 17 luglio 2020, personale dei Carabinieri della stazione di Maddaloni ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di S. Maria Capua Vetere, su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di V.D.M., di 66 anni, noto anche come “mago Ermes”, ritenuto responsabile di violenza sessuale aggravata dall’utilizzo di sostanze narcotiche ai danni di una sua cliente, persona residente in Napoli. L’indagine traeva origine da una segnalazione giunta ai Carabinieri, nel luglio 2019, ad opera dai sanitari dell’Ospedale Maddaloni e di quelli dell’Ospedale San Paolo di Napoli. Emergeva infatti che, dopo una cena a casa dell’uomo, il mattino seguente la donna si era svegliata nella predetta abitazione, intorpidita, senza ricordare nulla della sera precedente. Messasi alla guida del proprio veicolo per fare ritorno a casa, veniva in più occasioni colpita da improvvise perdite di sensi, uscendo di strada per ben due volte con la propria automobile, venendo conseguentemente due volte ricoverata nei citati presidi ospedali eri dove, ali’ esito delle prime analisi, le venivano riscontrate tracce di benzodiazepine, sia nel sangue che nelle urine. Una volta allertate le autorità dagli stessi sanitari, venivano disposte immediatamente le indagini necessarie a far luce sulla vicenda, tra cui gli opportuni prelievi volti ad evidenziare la presenza di tracce biologiche, rilevanti per accertare un possibile abuso sessuale. Veniva escussa la vittima, sua figlia – fonte rilevante per corroborare lo stato confusionale della madre, nella mattinata -, esperite intercettazioni ambientali ed analizzato lo smartphone poi sequestrato all’indagato. Dal complesso degli elementi acquisiti emergeva il vile approfittamento, da parte dell’indagato, dello stato di fragilità della donna: l’uomo, dopo aver acquisito un particolare ascendente sulla vittima, garantendole la risoluzione di problemi sentimentali attraverso rituali e sortilegi, la induceva a consegnargli somme di denaro e, successivamente, la induceva vanamente ad avere con lui rapporti sessuali. A fronte dei continui rifiuti, l’indagato riusciva ad invitare la donna a casa e offrendole un aperitivo in cui aveva già sciolto del narcotico (la stessa sostanza che veniva individuava nel sangue e nelle urine della vittima, in quantità tali da cagionarle la perdita dei sensi), le procurava uno stato di incapacità, per poi violentarla. La consulenza genetica consentiva di estrarre il DNA dell’uomo dai prelievi operati sul corpo e su un indumento intimo della vittima. Una volta avuta contezza dell’esito delle analisi, e quindi la certezza dell’abuso subito, la donna sporgeva querela nei confronti dell’arrestato. Dalle indagini svolte e dirette dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere era così possibile trarre in arresto l’indagato, prevenendo ulteriori possibili analoghe condotte da parte dello stesso.
Il Procuratore della Repubblica
Dott. Alessandro Milite

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