Ousseynou Sy, l’uomo che sequestrò e incendiò un autobus pieno di bimbi, è stato condannato a 24 anni

La Corte d’Assise di Milano ha condannato a 24 anni di carcere Ousseynou Sy, il 47enne di origini senegalesi che nel marzo del 2019, a San Donato Milanese, dirottò e incendiò un autobus con a bordo 50 ragazzini delle scuole medie di Crema, due insegnanti e una bidella, tutti messi in salvo dai Carabinieri.
Dopo oltre 4 ore di consiglio oggi i giudici hanno accolto la richiesta della procura e dei pm Luca Poniz e Alberto Nobili, che nelle scorse udienze hanno riqualificato il reato da sequestro e strage a sequestro con finalità di terrorismo.
L’autista ha detto di essere stato trattato “con tutti i pregiudizi che ci sono per il nero, per il diverso”.
Secondo la perizia psichiatrica richiesta dalla Corte d’Assise di Milano per accertare la sua “capacità di intendere e di volere al momento del fatto”, l’uomo non è affetto da “vizio di mente per infermità”
A lanciare l’allarme chiamando i Carabinieri dal mezzo durante il sequestro, fu un ragazzino di 13 anni Ramy nato in Italia da genitori egiziani che invece di consegnare il cellulare all’autista lo tenne con sè.
“Ho pensato che sarebbe stato l’ultimo giorno della mia vita” raccontò dopo.
A seguito del suo coraggioso gesto il governo italiano decise di consegnare a lui e al suo compagno di origini marocchine Adam la cittadinanza italiana.
Ousseynou Sy prima fermò il bus per dirottarlo, per poi cospargerlo di benzina. Il ragazzino riuscì anche a chiamare i suoi genitori.
“È stato freddo e coraggioso” disse il suo compagno. Durante la telefonata con le forze dell’ordine le informazioni fornite sono state utili a trovare la posizione e predisporre i soccorsi da parte dell’Arma.
Per quanto riguarda il movente a carico dell’autista quest’ultimo ha dichiarato che il suo è stato solo ‘un gesto dimostrativo’ per richiamare l’attenzione sui migranti morti nel Mar Mediterraneo.
In un lungo messaggio letto durante l’udienza finale ha detto “Se volete condannarmi fare pure, ma ricordatevi che il mio gesto aveva solo lo scopo di salvare vite umane. Non ne potevo più di vedere gli orrori tutti i giorni”.
“Chiedo giustizia per tutte le famiglie che hanno visto morire parenti di fronte alle nostre coste fra il 2018 e il 2019. Perché la giustizia non è a senso unico. Rinnovo le mie accuse contro Matteo Salvini e i crimini dell’umanità”.
I giudici hanno, inoltre, disposto il versamento di provvisionali in solido con Autoguidovie la società di trasporti collegata al bus e il Ministero dell’Istruzione di quasi 2 milioni di euro.
Ousseynou Sy dovrà versare 25 mila euro per ognuno degli studenti presenti sull’autobus – fatta eccezione per uno di loro che non ha fatto richiesta – e di 3mila euro per ciascuno dei genitori, oltre a una provvisionale di 35mila euro ad uno dei professori, 25mila euro al secondo professore e 25 mila euro alla bidella, nonché 10 mila euro al Comune di Crema, che si è costituito parte civile.

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