Carabiniere ucciso con 11 coltellate, l’assassino di Mario Cerciello Rega accusa i Carabinieri

Finnegan Elder Lee, l’assassino di Mario Cerciello Rega accusa i Carabinieri, di averlo malmenato al momento dell’arresto.
Il giovane, sotto processo per il brutale omicidio del vicebrigadiere ha raccontato una versione al padre ed al suo legale americano nel carcere di Regina Coeli.
Il dialogo è stato intercettato e depositato agli atti. “Mi hanno menato di brutto alla stazione. Mi hanno dato calci e pugni e mi hanno sputato addosso”, ha detto.
“Mi hanno menato di brutto alla stazione e mi hanno detto che mi avrebbero dato quarant’anni se non gli davo la password del mio telefono, e quindi, non so se in qualche modo hanno trovato/hanno fatto in modo di trovare qualcosa contro di me lì dentro”. E poi, spiega tgcom24, ha aggiunto: “Mi hanno buttato a terra, mi hanno dato calci e pugni, mi sono saliti sopra, mi hanno sputato addosso”.
L’intercettazione, tradotta dall’inglese, è stata oggetto di perizia su disposizione della Corte d’Assise.

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