I dati delle stagioni balneari 2016-2019 hanno permesso alle Regioni, su proposta delle ARPA/APPA (a Bolzano direttamente da parte di Appa) che svolgono l’attività di controllo e monitoraggio delle acque di balneazione (ad eccezione della Sicilia per il mare e di Lombardia e Trento per i laghi), di classificarle secondo le 4 classi di qualità valide in tutta Europa: Eccellente, Buona, Sufficiente, Scarsa
Gli oltre seimila chilometri di mare che bagnano le coste del nostro Paese sono suddivisi – ai fini del monitoraggio – in quasi quattromilacinquecento “acque di balneazione”. Per ciascuna di esse, almeno una volta al mese per tutta la durata della stagione, le Arpa/Appa effettuano campionamenti e analisi per tutelare i bagnanti (ad eccezione della Sicilia dove questa attività viene svolta dalle Aziende Sanitarie provinciali).
Con il termine “acque di balneazione” vengono indicate le acque marine, ma anche le acque dolci superficiali, correnti o di lago, nelle quali la balneazione è espressamente autorizzata o non vietata.
Dal 2010, con il Decreto legislativo 30 maggio 2008 n. 116 e con la successiva pubblicazione del Decreto Ministeriale 30/3/2010 (G. U. del 24 maggio 2010 S.O. 97), l’Italia ha recepito la Direttiva europea 2006/7/CE sulle Acque di Balneazione che regola la materia. Tale normativa è finalizzata alla protezione della salute umana attraverso il monitoraggio di due indicatori di contaminazione fecale (enterococchi intestinali ed escherichia coli).
Per ciascuna “acqua di balneazione” sono individuati i punti di monitoraggio rappresentativi della qualità dell’intera area. Complessivamente in una stagione balneare le agenzie ambientali effettuano oltre 24.000 campionamenti e altrettante analisi di laboratorio per determinare la presenza dei due parametri microbiologici che indicano la qualità dell’acqua di balneazione, per un totale, quindi, di oltre 48.000 determinazioni analitiche
Nei siti delle agenzie ambientali – e nell’apposito portale del Ministero della Salute – durante la stagione balneare sono disponibili i dati sempre aggiornati dei risultati dei controlli effettuati che possono determinare gli eventuali divieti di balneazione da parte dei sindaci. Alcune Agenzie mettono a disposizione dei cittadini anche delle apposite App, scaricabili gratuitamente, che possono essere usate su smartphone e tablet, che forniscono le stesse informazioni presenti sui siti Web, ma che sfruttano la possibilità data dal Gps presenti in tali apparecchi, per segnalare la situazione relativa alla zona in cui uno si trova
Per il 2020 oltre cinquemilaequattrocento chilometri di acque di balneazione delle costa italiana sono state classificate con la classe più elevata, cioè “eccellente“, circa il 95% di tutte quelle classificate.
Fra queste acque di balneazione, non sono, quindi, comprese quelle relative ad acque di nuova istituzione o ancora “non classificate”, così come ad aree in cui ci sono divieti di balneazione permanenti.
Sardegna e Puglia, con il 99,7% di chilometri di coste balneabili “eccellenti” sono le due regioni con i dati più positivi, e sono anche due delle regioni con la maggior estensione di costa, ben 1.400 km l’isola dei nuraghi e quasi 800 per il tacco dello stivale d’Italia.
Sono comunque nove le regioni che registrano oltre il 90% di chilometri di acque di balneazione eccellenti, dopo le ricordate Sardegna e Puglia, anche Toscana, Emilia-Romagna, Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Basilicata e Sicilia [per quest’ultima regione il dato è relativo a 5 province su 8, infatti, non è stato possibile, al momento, reperire la classificazione delle acque di balneazione per le province di Agrigento, Catania e Messina]
Oltre 5.400 km di acque di balneazione marine “eccellenti” nel nostro Paese
Posted By Flavia Maria Teodora Picazio On In Notizie | Comments DisabledCondividi questo articolo qui: