1943 – I Passionisti di Calvi Risorta custodi del patrimonio bibliografico governativo e privato di Napoli

Nel 1943 si presentò il problema della messa in sicurezza del patrimonio delle biblioteche governative e non governative nonché quello delle private collezioni di importante interesse nazionale e tra queste la biblioteca del senatore, filosofo, storico e critico letterario Benedetto Croce. All’inizio della guerra, 1940, il materiale bibliografico sgombrato in Italia era contenuto in 3.242 casse e nel 1943 era quasi raddoppiato e il numero dei volumi di pregio o di rilevante interesse superava il mezzo milione. I “ricoveri” in Italia, luoghi preposti alla tutela di detto patrimonio bibliografico, erano 11 e nel 1943 si dovette ricorrere all’attivazione di altri 11. A Napoli per accogliere il materiale librario e i cataloghi della Biblioteca Nazionale e della sezione Lucchesi Palli, dell’Universitaria e dei Gerolamini, si ricorse all’attivazione di 4 nuovi “ricoveri”. Per la Campania si rivelarono particolarmente efficaci i provvedimenti protettivi posti in essere per la tutela e la conservazione del materiale delle predette Biblioteche e le oltre mille casse contenenti materiale bibliografico prezioso trovarono sistemazione, a volte, purtroppo, alquanto precaria, nei “ricoveri” scelti dal Soprintendente della Campania d’intesa con l’Ispettorato Bibliografico del Ministero: Scuola Apostolica dei Padri Passionisti di Calvi Risorta (NA); Convento di Sant’Antonio di Teano (NA), custodito dai Frati Minori Francescani; convento dei Frati Minori Francescani di San Giorgio del Sannio (BN) e convento dei Frati Minori Francescani di Minturno (Littoria). Ad Aversa (NA) fu trasferita e resa disponibile per il pubblico la sala di consultazione della Biblioteca Nazionale istituendo, in tal modo, un “ricovero” tutto particolare. Nel 1943 i Comuni di Aversa, Calvi Risorta e Teano erano realtà territoriali della provincia di Napoli a seguito della soppressione della provincia di Caserta e il relativo accorpamento con quella di Napoli (1938) e il Comune di Minturno della provincia di Littoria (odierna Latina), istituita il 18 dicembre 1934 e comprendente il terreno della palude pontina e la parte settentrionale (circondario di Gaeta) dell’antica provincia di Terra di Lavoro.
Nel 2015 lo studioso e ricercatore di Calvi Risorta, Lorenzo Izzo, ha pubblicato un’articolata ricerca nella quale scrive che, tra il 10 maggio e l’8 luglio del 1943, furono spediti alla Scuola Apostolica di Calvi Risorta, per essere affidati alla premurosa custodia dei Padri Passionisti, 871 involucri di legno contenenti libri e manoscritti delle predette Biblioteche. Nel mese di novembre del 1943 Padre Basilio Cipollone si recò personalmente alla Biblioteca Nazionale di Napoli e riferì che gli involucri depositati non avevano subito danni dai bombardamenti bensì dalla pioggia per le fatiscenti condizioni del tetto e, pertanto, erano esposti a rischi seri di deteriorazione e gli stessi, per di più, non potevano essere sistemati nel corridoio in quanto nell’edificio erano presenti 30 soldati inglesi con le loro cucine. A seguito di tale informativa la struttura calena fu fatta oggetto di visita da parte di Guerriera Guerreri della Biblioteca Nazionale, del Maggiore Paul Gardner e del Sergente Mathes della V Armata Alleata e a seguito di tale vista-ispezione, previo parere favorevole del Presidente del Comitato degli Istituti di Alta Cultura e di altre Autorità, fu disposto il trasloco a Napoli di tutti gli involucri. Il 6 gennaio 1944 iniziò la sistemazione del materiale bibliografico e il trasporto dello stesso a Napoli, con deposito dei documenti di pregio nella Casa dei Padri dell’Oratorio “San Filippo Neri” in Via Duomo (di fronte alla cattedrale). Il trasloco si completò l’11 gennaio 1944 con la compilazione da parte del coordinatore di un verbale di carico e scarico del materiale e la consegna del documento al Comando Stazione Carabinieri di Calvi Risorta, al Sindaco, al Prefetto e al Prof. Benedetto Croce. Lo storico Izzo, a conclusione del suo meticoloso lavoro, scrive “In tal modo, i PP. Passionisti, nonostante il pesante bombardamento subito il 9 ottobre 1943 dalle truppe alleate, riuscirono con un lavoro encomiabile a custodire e preservare il patrimonio librario partenopeo salvandolo da sicura distruzione in un momento storico caratterizzato dalla disintegrazione della società e dall’assenza totale dello Stato”.
I Padri Passionisti, purtroppo, nel mese di agosto del 2016, dopo 90 anni di fruttuosa permanenza, lasciarono Calvi Risorta, causa la forte e inarrestabile carenza di vocazioni, e quei pochi Padri che ancora animavano la comunità passionista calena, furono assegnati ad altre anemiche realtà passioniste della Campania e del Basso Lazio (Airola, Mondragone e Ceccano) e l’imponente e significativa struttura calena rimase completamente disabitata e inutilizzata, tranne la cappella, situata all’ingresso del piano terra, utilizzata per la celebrazione eucaristica giornaliera da parte del dinamico e propositivo sacerdote Don Gianluca Zanni, parroco della locale comunità di San Nicola e l’amara constatazione di tutto ciò provoca, nei cittadini caleni, non poca tristezza e rammarico. Circolano insistenti voci di un prossimo utilizzo della struttura, previo gli opportuni e necessari interventi logistici, per scopi prettamente socio-sanitari.
Speriamo in bene!

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