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Finanziamenti e mutui. Rimborsati al cliente/debitore gli interessi e i costi accessori

Una storia di debiti come tante, ma con un lieto fine, è emblematica per far comprendere come spesso banche e finanziarie non sono così trasparenti come dovrebbero. Perchè anche Davide/debitore può vincere contro Golia/banca. Il tutto inizia così: un cittadino insospettito dalla rata troppo alta su un finanziamento a 6 anni si rivolge al Giudice di Pace di Agrigento nel 2015 e a seguito di una consulenza tecnica disposta dal magistrato, scopre che il TAEG (l’indice che informa il consumatore in ordine al costo effettivo del prestito) non corrispondeva al dato reale. A questa discrasia, per il Giudice di Pace che ha applicato una norma fondamentale del Testo Unico Bancario, è conseguito l’annullamento delle pattuizioni relative al tasso di interesse applicato e l’applicazione del tasso di interesse dei BOT con un risparmio sul residuo del prestito (se il finanziamento è in corso) e un rimborso se questo è stato pagato anche di un quarto dell’erogato (per es. su 16.000 il vantaggio sarebbe di circa 4.500 euro). Questo orientamento è stato anche seguito da diversi Tribunali di tutta Italia: Trib. Ancona sent. n.889/18, Trib. Padova 1737/16, Gdp Buccino 29/2016, Agrigento 861/2015, Gdp Lentini 124/16 e 117/156, Corte di Giustizia Europea EU C-337/14, Trib. Napoli 7779/15, Trib. Trapani 156/18. Trib. Padova ord. 9.01.2018, Trib. Chieti sent. n. 308/18, Trib. Rieti sent. )24/17; Trib Siena sent. n. 647/17; Trib. Torino sent. n. 1737/17; Trib Torre Annunziata sent. n. 2728/17, Trib. Pesaro sent. n. 801/2018, Trib. Udine sent. n. 894/18. Insomma è bene sempre prestare la massima attenzione ai contratti di finanziamento e mutuo perchè potrebbero esservi restituite cospicue somme già pagate e ridotte le rate residue.

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