“STOP” autovelox mimetizzati fra le piante

Basta con gli autovelox “imboscati”. Annullato il verbale elevato per eccesso di velocità perché la postazione di controllo elettronico deve essere visibile, oltre che segnalata: l’apparecchio, invece, si trova praticamente mimetizzato in quanto è di colore grigio e installato in mezzo alla vegetazione posta al di là del guard rail. Il tutto contro l’articolo 3 del decreto legge 117/08, secondo cui devono risultare evidenti per i conducenti dei veicoli gli strumenti di misurazione della velocità sia fissi sia mobili. È quanto emerge dalla sentenza 2643/19, pubblicata dalla sezione civile del giudice di pace di Avellino (magistrato onorario Ernesto Cerullo). Accolta l’opposizione proposta dal trasgressore difeso dall’avvocato Ciro Aquino. L’obbligo di rendere riconoscibili le postazioni di rilevamento automatico dell’andatura dei veicoli vale sia per gli apparecchi fissi sia per quelli mobili in base alle disposizioni del decreto Bianchi, che prende il nome dell’allora ministro dei Trasporti, Alessandro. Non si configura, dunque, la sola violazione dell’articolo 142 Cds quando lo strumento di misurazione utilizzato dall’amministrazione risulta nella sostanza invisibile perché si perde fra le piante, mentre manca la cartellonistica luminosa per avvisare gli automobilisti del controllo automatico in corso: la segnalazione dello strumento dovrebbe invece avere dimensioni almeno pari a quella di preavviso. E nella specie il cartello si legge a stento. Al Comune non resta che pagare le spese di giudizio.

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