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Inquinamento e inverno sono legati all’aumento del trattamento degli infarti

In che modo l’inquinamento impatta sulla salute cardiovascolare delle persone? I risultati in uno studio. Le aree fortemente inquinate hanno un più alto tasso di procedure di angioplastica per trattare le arterie bloccate rispetto alle aree con aria pulita. È quanto emerso da una ricerca presentata al Congresso della società italiana di cardiologia, lo scorso agosto, svolto insieme al Congresso mondiale di cardiologia. Lo studio ha arruolato 5.648 pazienti di città non inquinate e 10.239 pazienti di città inquinate. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a inserimento di stent (intervento coronarico percutaneo; PCI) per aprire le arterie bloccate a causa di sindromi coronariche acute (attacco cardiaco o angina instabile). Le date delle procedure PCI sono state abbinate alla qualità dell’aria lo stesso giorno per un periodo di 52 settimane. Sono state inoltre condotte analisi per confrontare le settimane invernali con quelle non invernali, poiché i livelli di inquinamento aumentano durante l’inverno. Ebbene, è stato visto che la concentrazione media annuale di PM10 era significativamente più elevata nelle città inquinate (50,95 μg / m3) rispetto alle città non inquinate (26,62 μg / m3). In entrambe le aree inquinate e non inquinate, un aumento della concentrazione di PM10 è stato significativamente associato con una maggiore frequenza di PCI. I pazienti nelle città con aria pulita erano più sensibili agli aumenti dell’inquinamento, con ogni aumento di 1 μg / m3 nella concentrazione di PM10 collegato a 0,22 PCI aggiuntivi a settimana. Mentre nelle città inquinate, lo stesso aumento del PM10 era collegato con appena 0,18 PIC aggiuntivi alla settimana.

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