Caserta, “Un appassionato disincanto” di Antonio Bonagura per iniziare al meglio il 2020

In questi giorni festivi siamo tutti ancora fortemente animati dalla “Magia del Natale”, dove emozioni nuove si mischiano con nostalgie e ricordi passati, le difficoltà del momento s’immergono nel rivissuto d’un tempo che porta presto alla mente il detto “stavamo meglio quando stavamo peggio”, alla nostra fanciullezza. Ciò è ancora più vero per chi, per motivi più vari, è stato costretto, o per libera scelta, non è più residente della “terra” natia.
E proprio per questi motivi che mi è parso “necessario” leggere in questi momenti un racconto, un romanzo, un libro, un testo “ricco di immagini, figure, suoni, luci e colori … del popola napoletano e campani, il quale – come giustamente sostiene Carlo Mosca – è riuscito nei secoli a conservare, nello scrigno della sua saggezza e antica storia, il sapore dei sentimenti unici e a coltivare una filosofia di vita, che riesce ancora a trasmettere anche a chi, per caso o per scelta o per lavoro, si trovi a frequentarlo”.
Grazie dunque a “Un appassionato disincanto”, opera di Antonio Bonagura edita nel novembre 2019 a Napoli per la Graus Edizioni, ciò diventa più reale.
L’opera, rientrante nella collana Tracce diretta da Tonia Canta, con progetto grafico e impaginazione di Valentina Vollaro ed Editing di Anna Venditto, “nel narrare, in modo semplice ma efficace, la storia di Osvaldo, uno dei tanti agenti segreti della nostra Intelligence, è riuscito a comunicare il candore e la bellezza delle persone e dei luoghi che vengono amati da Osvaldo e consentono a questi di apprezzare la vita che scorre, come del resto accade per tanti di noi, insieme con i successi e le, purtroppo, inevitabili delusioni”.
Il romanzo, in cui si sviluppa la storia di Osvaldo diplomato ragioniere nel 1981, si sviluppa e presenta tra l’altro, due città simbolo, Napoli e Roma e lo fa in modo singolare e coinvolgente.
Una lettura, in un periodo in cui tra pubblicazioni, fiction, film in tema “giallo” o “noir”, non solo ha il pregio di far passare qualche ora in assoluta spensieratezza, il merito di spronare la capacità investigativa (sia essa su di un palco per strada o in ambienti lavorativi) e deduttiva innata in ciascun lettore, ha anche l’inedito e preziosi ruolo, “missione” oserei dire, di presentare al lettore che vi è nato, a quello che vi è passato, a quello che lo ignora, e soprattutto a quello che lo “disprezza” per frutto di un’antica campagna “denigratorio politico culturale”, la bellezza della riscoperta, la curiosità di una conoscenza e l’apprezzamento di una ricchezza storico culturale e artistica per troppo tempo sopita e sconosciuta.
L’opera dunque si pone come valido regalo per sé, per chi i nostri luoghi, la nostra cultura ed essenza la conosce appena o la vorrebbe conoscere meglio e soprattutto per i tanti amici, colleghi e conoscenti che di questa preziosa terra e gente del Sud poco sanno e forse anche in modo inesatto.
Osvaldo è uno come tanti, che ha vissuto le difficoltà familiari e sopportato i sacrifici per lo studio; discoteca e ragazze, ovvero luoghi e personaggi del quotidiano di un giovane alla scoperta della vita aprono il percorso di vita al personaggio che … ma senza dimenticare …!
Non c’è un problema di dattiloscrittura, volutamente ho deciso di non svelare più del dovuto.
Spetterà al lettore scoprire cosa accade “nell’artificioso buio dell’anonimato, al centro di un palcoscenico senza pubblico, il giovane beneventano Osvaldo crede di trovare la sua vera vocazione: occultare se stesso e servire la Repubblica Italiana dal retroscena istituzionale. Muovendosi per le scenografie di Roma e Napoli, si inscena una storia a più atti, che dall’apprendistato romano, segue il protagonista sin sul campo di indagine napoletano, in ambienti universitari e di politica radicale, per proseguire in un costante cambio di mansioni, uffici ed esperienze, sempre sostenuti con l’incrollabile moralità di un obiettivo che si fa ideale condiviso. Ma è proprio nello scarto fra l’ideale e le contingenze sociali di un organismo piramidale, che Osvaldo dopo una vita invisibile di abnegazione, sente venir meno la spinta a continuare, la maschera cade e il sipario si chiude. Il personaggio senza pubblico, nella matura età della consapevolezza, si riscopre negli affetti familiari e nella riscoperta di un vero teatro, della vera arte di recitare, facendone un mestiere e inesauribile fonte di verità”.
Ne volete sapere di più? Presto fatto procuratevi e procurate subito per i vostri amici e conoscenti una copia de “Un appassionato disincanto” di Antonio Bonagura, Graus Edizioni, Napoli 2019 (ISBN 9788883467127). L’opera è disponibile anche on line.
È possibile conoscere i luoghi, date e orari delle presentazioni della pubblicazione attraverso la pagina social https://www.facebook.com/grausedizioni/ dove sono disponibili le recensioni, le foto e i commenti delle presentazioni già svolte in provincia di Caserta, come Maddaloni e Marcianise, in Regione Campania come nel beneventano a San Marco dei Cavoti o in giro per il Paese come a Bari.
Ma chi è Antonio Bonagura?
Ebbene Antonio Bonagura napoletano di nascita (Nola) nel 1962 è un casertano d’adozione. Nella città della Reggia vive con l’amata moglie Carola Delli Paoli e il figlio Emanuele dopo aver vissuto tra Roma e Napoli. Il percorso di studi lo porta a conseguire la laurea in Sociologia presso l’Università “Federico II” di Napoli dove, tra l’altro, acquisisce anche un Master in Comunicazione e Pubbliche Relazioni discutendo una tesi sull’influenza delle nuove tecnologie informatiche nella Pubblica Amministrazione. Dopo una brillante carriera lavorativa, conclusa la sua attività professionale nell’ambito della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con particolare riferimento al Servizio di supporto alla realizzazione e gestione dell’Osservatorio per l’innovazione del settore pubblico, decide di impegnarsi per diversi anni come baritono in un coro polifonico con cui tiene svariati concerti, dando spazio alla sua passione per il canto.
Intanto continua a coltivare anche la sua antica passione per il teatro, approfondendo la specifica conoscenza e la propria tecnica attoriale attraverso la frequentazione di laboratori teatrali, ove si mette alla prova per sperimentare quel che si prova nel dover interpretare ruoli lontani dall’essere se stesso.
La conoscenza, sorretta da un attento studio introspettivo e da una ricerca costante, lo ha portato a pensare, scrivere e oggi presentare “Un appassionato disincanto” che è la sua prima esperienza letteraria e data la capacità coinvolgente della sua penna non sarà sicuramente l’ultima.
“Un appassionato disincanto”
Bonagura Antonio
Graus Editore
Napoli, 2019; br., pp. 224, ill., cm 15×21.
Collana: Tracce.
ISBN: 88-8346-712-4 – EAN: 9788883467127
Periodo: Contemporaneo
Testo in: testo in italiano
Peso: 0.44 kg
Prezzo 15,00 €

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