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Montelungo tra i tre eventi a valenza nazionale

Mignano Monte Lungo (CE). Onore al 51° Battaglione Bersaglieri A.U.C. La Presidenza Nazionale Bersaglieri, in collaborazione con la rispettiva Sezione di Mignano Monte Lungo, ha inserito nell’ambito del 76° anniversario, la commemorazione della battaglia di Montelungo tra i tre eventi bersagliereschi a valenza nazionale insieme a Goito e Porta Pia con una due giorni che si svolgerà sabato, 16 e domenica, 17 novembre 2019 a Mignano Monte Lungo. Alla manifestazione l’Amministrazione Comunale Città di Mignano Monte Lungo, decorata con Medaglia d’Oro al Valor Militare e Medaglia d’Oro al Merito Civile, retta dal poliedrico Dott. Antonio Verdone, oltre a fornire tutta la collaborazione ed il necessario supporto logistico per la realizzazione dell’evento, ha concesso anche il patrocinio della Città. Di seguito, il programma, a cura del Comitato Organizzatore di cui è Presidente il Bersagliere Antonio Palladino: Sabato, 16 novembre 2019 ore 10.00 – arrivo del Medagliere Nazionale e consegna dello stesso al Sindaco della Città di Mignano Monte Lungo; ore 10.30 – conferenza stampa presso l’Aula Consiliare; ore 11.30 – deposizione corona di alloro al cippo dedicato al 51° Battaglione Bersaglieri Allievi Ufficiali di Complemento; ore 16.30 – convegno storico presso il Castello Ettore Fieramosca a cui parteciperanno: Dott. Antonio Verdone (Sindaco della Città di Mignano Monte lungo); Prof. Franco Silvano (Docente di Storia Contemporanea all’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale “Mignano Monte Lungo 8 – 16 dicembre 1943, luogo della rinascita nazionale”); Prof. Giacomo De Luca (51° Battaglione A.U.C. da Marostica, Bari a Mignano Monte Lungo); il Dott. Paolo Albano (già Procuratore della Repubblica di Isernia – autore, insieme al giornalista Antimo Della Valle, del libro: “La Strage di Caiazzo 13 ottobre 1943 – la caccia ai criminali nazisti nel racconto del Pubblico Ministero”); moderatore del convegno sarà il Generale Ippolito Gassirà. Domenica, 17 novembre 2019 ore 09.00 Sacrario Monte Lungo (adunata presso il parcheggio del Sacrario). Gazebo Comando tappa – info point – ritiro buoni pasto; ore 09.30 ingresso al Sacrario e deposizione corona di alloro; ore 09.45 celebrazione Santa Messa in suffragio dei Caduti; ore 11.00 ammassamento radunisti in Piazza Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Gazebo Comando tappa – info point – ritiro buoni pasto; ore 11.15 onori e rassegna con inizio sfilata; ore 12.30 arrivo in Piazza Croce (allocuzioni delle massime Autorità); ore 13.00 deflusso; ore 13.30 – 14.00 pranzo Cremisi presso Hotel Re di Cuori. Inoltre, durante le due giornate di commemorazione (16 e 17 novembre 2019), un team di giovani collaboratori del periodico mensile DEA Notizie di cui è Direttore il giornalista Francesco Falco, saranno presenti e stileranno un full event report a cura del Vicedirettore Dott. Domenico Valeriani. Infine, si ringraziano i Primo Luogotenenti Daniele Galardo (E.I.) e Mario Caraccio (A.M.) che con il personale assegnato, curano i monumenti alle dipendenze del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti (ONORCADUTI – struttura del Ministero della difesa del Governo italiano che ha il compito di gestire, manutenere, custodire i sepolcreti e le zone monumentali, in Italia ed all’estero, nei quali sono custodite le spoglie dei Caduti italiani e, limitatamente al territorio nazionale, anche quelle degli ex nemici ed alleati. In più, si occupa di ricercare, recuperare, rimpatriare i caduti italiani non ancora individuati, dando o ricevendo notizie dai congiunti).

Motivazioni delle due onorificenze – Medaglia d’Oro al Valor Militare e Medaglia d’Oro al Merito Civile concesse alla Città di Mignano Monte Lungo
Medaglia d’Oro al Valor Militare:
«Durante nove tragici mesi ebbe il crudele destino di subire il feroce accanimento dell’invasore nazista che, oltre le gravissime e dolorose distruzioni inflitte, impose alla sua popolazione requisizioni, arresti e deportazioni, giungendo sino a versare il sangue di coloro che, non domi accennarono ad un gesto di rivolta. La gente di Mignano Monte Lungo, seppure martoriata e ferita per la perdita di numerosi figli, ben conscia dell’importanza della prova cui era chiamata, non si arrese agli eventi, continuando a dare luminosa testimonianza di fede nella rinascita della Patria e, nel momento dell’incertezza e dello scoramento, si strinse generosamente e tenacemente attorno ai combattenti del primo raggruppamento motorizzato incoraggiandoli, aiutandoli con l’abnegazione e incitandoli alla splendida vittoria che avrebbe costituito caposaldo nella storia del rinato esercito italiano.»
Mignano Monte Lungo, settembre 1943-maggio 1944

Medaglia d’Oro al Merito Civile:
«Già sconvolta dalla furia devastatrice della guerra, cui dava doloroso contributo di sangue, veniva colpita, appena all’inizio della lenta e faticosa opera di ricostruzione, da violente, reiterate scosse di terremoto, che causavano nuovi danni e gravissimi disagi. La popolazione, duramente provata, sopportava, con fiera ed indomita dignità, tutte le avversità, dando rinnovata prova di grande tenacia ed incrollabile fede.»
Matera, 1943-1973

Un pò di storia del 51° Battaglione Bersaglieri A.U.C. (Allievi Ufficiali di Complemento)
Il 51° Battaglione Bersaglieri A.U.C. si costituisce nell’agosto 1941 a Topuscko in Croazia per formazione di comandanti di squadra e prosegue la sua attività a Racizze di Castelnuovo d’Istria, allora in provincia di Trieste, staccando la maggior parte dei suoi quadri dall’11° Reggimento e dal 6° Reggimento Bersaglieri.
Questo l’organico del battaglione:
Comando e Compagnia Comando;
1^ Compagnia allievi ciclisti;
2^ Compagnia allievi ciclisti;
3^ Compagnia allievi motociclisti.
Nel novembre 1941 il battaglione fu trasferito a Marostica (VI) ed i corsi furono dedicati non più alla formazione di graduati di truppa ma alla formazione di Allievi Ufficiali di Complemento (A.U.C.). Nel febbraio 1943 ebbe inizio il 5° ed ultimo corso, che il 5 luglio avrebbe lasciato la sede di Marostica, per raggiungere Palese di Bari nelle Puglie, per successivo impiegato nella difesa di quell’importante aeroporto. L’8 settembre 1943, dopo il tragico annuncio dell’armistizio, che alcuni giorni più tardi rivelò trattarsi invece di resa senza condizioni, grazie alla levatura morale dei propri Ufficiali, il battaglione non si disunì ed ognuno, risolta la grave questione morale di un Italia divisa in due, onorò il proprio giuramento di Fedeltà alla Patria. Il battaglione, tra le poche unità italiane rimaste unite e compatte, già il 9 settembre, chiamato a soccorso dal Generale Nicola Bellomo, fu impiegato per la liberazione del porto di Bari, prontamente occupato da due autocolonne tedesche che avrebbero voluto distruggere il più importante scalo marittimo dell’Adriatico, prima dell’arrivo delle truppe inglesi. Ebbe così inizio la serie di operazioni che videro quei giovani allievi ufficiali, allora ventenni, accorrere, in particolare con la 3^ compagnia motociclisti, nei paesi dell’entroterra barese ad ogni accenno di presenza di truppe tedesche, che in quei giorni non erano più alleate, ma non ancora nemiche. Il 51° Battaglione Bersaglieri seppe mantenere il controllo di buona parte della Regione fino all’arrivo degli alleati in risalita da Sud garantendo indirettamente la difesa del Re e del Governo rifugiati a Brindisi. Grazie alla coesione ed alla determinazione mostrata in terra di Puglia, il 51° Battaglione Bersaglieri insieme al 67° Reggimento Fanteria “Legnano”, fu chiamato a costituire il nucleo combattente attorno al quale nacque il “Primo Raggruppamento Motorizzato”, unità contingentata per volere degli alleati a non più di 5000 uomini, che procurò al Governo del Sud il diritto di cobelligeranza non contemplato dalla resa dell’8 settembre. Il primo impiego fu terribile: si trattava di attaccare, conquistare e tenere il Montelungo e la stretta di Mignano, baluardo fino a quel momento insormontabile della linea Bernhardt, avanguardia della linea Gustav che aveva in Cassino il suo centro. I giovani allievi del 51°, giunti in linea la sera prima dell’attacco, non ancora ambientati, senza possibilità di ricognizioni e basandosi su errate informazioni fornite dall’alleato americano, si lanciarono all’attacco sulla piana del fiume Peccia sul lato sinistro di Montelungo, proprio dove i tedeschi li stavano attendendo al riparo di sicure postazioni, armati di mitragliatrici MG42 e grappoli di bombe a mano. La posta in gioco non era solo il Montelungo; era l’onore dell’Italia e gli equilibri futuri di una Nazione oramai sconfitta e divisa. Nella nebbia dell’alba di quell’8 dicembre 1943, poco poté l’ardimento risorgimentale di quei giovani allievi bersaglieri; le mitragliatrici Breda, consunte dall’addestramento di mesi di istruzione, si incepparono, e furono di scarso aiuto anche l’antiquato fucile modello 1891 e le bombe a mano dallo scarso effetto esplosivo. Quel giorno rimasero sul campo 22 giovani allievi e sottoufficiali, 36 furono i feriti e altri 4 caddero nei giorni seguenti. Il giorno 16 dicembre l’attacco, meglio organizzato e questa volta finalmente supportato dagli alleati americani, fu ripetuto con successo. Montelungo fu finalmente conquistato e sulla quota 343 del Monte per la prima volta sventolarono insieme la bandiera americana e quella Italiana. Il fronte poté così spostarsi 11 Km più a Nord, verso Cassino lungo la linea Gustav. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in una Sua visita al Sacrario Militare di Montelungo rivolse ai Reduci importanti e significative parole: “Mi preme insistere sul ruolo dei militari appartenenti ai reparti regolari che immediatamente reagirono alle pretese germaniche di sopraffazione ed alle minacce di sanguinosa ritorsione, in particolare del rinato Esercito Italiano che ebbe il battesimo del fuoco a Mignano Montelungo. Sono stati essi i naturali portatori dei valori nazionali e patriottici della Liberazione, eredi delle tradizioni e custodi del patrimonio storico degli eventi che hanno dato vita alla nostra Nazione e che ne hanno garantita la riunificazione nel 1945”. Possiamo, pertanto, affermare che a Montelungo, l’8 dicembre 1943, ebbe inizio il “Secondo Risorgimento d’Italia” a cura del personale del 51° Battaglione Bersaglieri A.U.C.

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