Bellona-Calvi – L’ASEAP ricorda e commemora i tre passionisti di Bellona fucilati dai nazisti

L’Associazione ex alunni passionisti, ASEAP, Presidente Antonio Romano, il 7 ottobre 2019 parteciperà, con tutto il suo vertice associativo, a Bellona alla solenne commemorazione dei 54 Martiri fucilati dai nazisti, per rappresaglia, il 7 ottobre 1943. Per tale triste e luttuoso evento il 23 aprile 1998 il Presidente della Repubblica conferì al Comune di Bellona la Medaglia d’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione “Bellona, protagonista di un primo tentativo di resistenza armata, subì, il sette ottobre 1943, la reazione indiscriminata e feroce dell’oppressore nazista. Cinquantaquattro inermi cittadini, gente di ogni età, cultura, professione e ceto sociale, furono vittime di quella barbara rappresaglia che già mostrava il suo sanguinario e vile volto. L’eroica resistenza dei suoi cittadini valse ad additare agli italiani tutti il cammino che, attraverso la resistenza e la lotta armata, avrebbe condotto alla libertà ed indicato alle generazioni future la via della pace e della democrazia”.
Il bollettino periodico dell’ASEAP “Le Nostre Radici” del mese di settembre u.s. ha pubblicato un inserto speciale, curato dal padre passionista Pierluigi Di Eugenio, sui “Martiri Passionisti di Bellona” nel quale, tra l’altro, si legge “Tra loro anche i religiosi Passionisti padre Remigio Abate di 27 anni e fratel Gerardo Giudicianni di 23, già membri effettivi della congregazione e Gennaro Filaccio aspirante passionista, alunno del seminario di Calvi Risorta dove si preparava alla vita sacerdotale e religiosa. Padre Remigio, nasce a Bellona il 14 gennaio 1916; entrato nel vicino seminario passionista di Calvi Risorta vi compie i primi studi per prepararsi al sacerdozio (…), viene ordinato sacerdote il 31 gennaio 1939, alla vigilia della seconda guerra mondiale. Remigio sarà vittima innocente (…). Il convento di Calvi Risorta dove si trova Remigio viene occupato dai tedeschi; la comunità religiosa viene espulsa e costretta ad un rifugio più sicuro altrove. Remigio torna in famiglia (…). Fratel Gerardo Giudicianni, nato il 26 ottobre 1920 anche lui a Bellona, entra in convento all’età di 16 anni (…). Non sente la vocazione al sacerdozio, ma solo alla vita religiosa (…). Dopo la professione religiosa emessa nel convento di Paliano il 22 luglio 1937, viene impegnato come cuoco, infermiere e questuante (…). Per gli stessi motivi di padre Remigio anche lui costretto a tornare in famiglia; è in casa sua quando la mattina del 7 ottobre i nazisti lo strappano con violenza agli affetti familiari e lo portano via insieme al padre Giuseppe. Gennaro Filaccio, nato a Bellona il 22 aprile 1928 (…). Ancora adolescente entra nel seminario di Calvi Risorta attratto dall’ideale del sacerdozio e della vita missionaria. Chiuso il seminario per le vicende belliche, torna in famiglia (…), viene arrestato la mattina del 7 ottobre, tra gli altri prigionieri Gennaro trova anche due suoi zii che si sentono spezzare il cuore vedendo arrivare il nipotino carissimo. Preziosa la testimonianza di un testimone oculare sulla morte dei tre. Condotti sul luogo del supplizio padre Remigio si inginocchia davanti al soldato, gli bacia le mani e i piedi, chiede clemenza per tutti. Il soldato si intenerisce e piange commosso; ma non è in suo potere concedere la grazia. Remigio vive gli ultimi istanti pregando la Madonna. Accanto al lui c’è il quindicenne Gennaro che stringe tra le mani il Crocifisso e la corona del rosario. Anche Gerardo invoca per sé l’aiuto della Madonna. Per il padre invece, invalido di guerra, chiede ai soldati pietà e misericordia, li prega di lasciarlo libero e di restituirlo alla famiglia. Inutilmente. Purtroppo. Remigio, Gennaro e Gerardo vivono gli ultimi istanti della loro vita affidandosi a Maria, la madre di Gesù perché li assista nel momento della morte e li accolga in paradiso”
La solenne cerimonia commemorativa prevede il raduno, ore 8.45, in Piazza Umberto 1°, da dove il corteo muoverà per portarsi al Mausoleo-Sacrario, deposizione delle corone e intervento del Sindaco di Bellona Filippo Abate, del Presidente dell’ANFIM della Campania prof. Vincenzo Carbone e delle autorità provinciali, regionali e nazionali. Concluderà la commemorazione la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo della diocesi di Capua, S. E. Mons. Salvatore Visco.

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