Roccamonfina – Tante novità, tra Maxi Sagra e Protocollo d’Intesa

Ritorna l’attesissima Sagra della Castagna e del Fungo Porcino di Roccamonfina. A partire da sabato 5 p.v. e per tutti i fine settimana del mese di ottobre, si svolgerà la rinomata Sagra della Castagna e del Fungo Porcino. Negli ultimi anni la Sagra si è arricchita di tante novità, infatti si parla ormai di una Maxi Sagra di spessore nazionale, per come è stata strutturata dal sindaco di Roccamonfina dott. Carlo Montefusco che per la prima volta ha unito i due prodotti della terra del vulcano, e prolungato per tutto il mese di ottobre l’evento. Nella ridente cittadina montana, si potranno visitare i molteplici stand, e gustare i prodotti tipici preparati secondo le antiche tradizioni culinarie roccane, tra cui le castagne arrostite con antichi metodi. Passeggiando nell’accogliente piazza s’incontrerà l’ormai famoso “Vrollaro”, cioè la mastodontica padella per arrostire le castagne più grande del mondo, divenuto ormai elemento di attrazione turistica internazionale poiché entrato nel 2018 nel Guinness World Records, superando il primato del Portogallo che durava ormai da anni. Ma nell’edizione Sagra 2019, il turismo non si limiterà ai soli visitatori, per la prima volta sosterà a Roccamonfina, la troupe di Sky Atlantic, con il programma Comedy Lab Tour, e due importanti tv nazionali giapponesi la NHK e la JMC, coordinate dal produttore Kayano Matsumoto di Japan Media International Cordination che, incuriosite dal Guinness, riprenderanno le bellezze del territorio e le antiche tradizioni roccane. Roccamonfina tenterà di raggiungere un altro record, quello del Mondiale di Wood Carving 2019, entrando in competizione con città come Dresda, Mosca, Stoccolma ed Helsinki, che sono solite ospitare questa gara. Il Wood Carving è una nuova forma d’arte, e consiste nel creare vere e proprie sculture da ceppi di legno, con il semplice utilizzo di un motosega. In questa occasione si vedranno gareggiare artisti di fama internazionale in rappresentanza del paese di appartenenza e, al termine della gara tutte le opere che verranno realizzate resteranno nel museo a cielo aperto di Roccamonfina. Grazie alla fervida inventiva e capacità gestionale del Sindaco, Roccamonfina famosa per il clima salubre, molto apprezzato in particolar modo durante i mesi estivi, è tornata a far parlare di sé e della propria storia anche durante l’estate 2019; grande infatti è stato il successo riscosso dall’antico Palio di Sant’Antonio, primo Palio della Provincia di Caserta che, accantonato nel 2009, è stato riproposto in chiave rivisitata dagli organizzatori Giovan Battista Ferrucci, Pasquale D’Angelo e Gabriele Cestrone, che hanno recuperato le tradizioni e portato alla luce i pezzi di storia presenti in ogni contrada roccana. Tra le novità in cantiere per Roccamonfina è prevista anche la costruzione di un ponte pedonale, che collegherà la piazza Nicola Amore con la piazza Mercato, con l’obiettivo di aumentare lo spazio pedonale a disposizione dei cittadini e dei turisti. Ma le novità non finiscono qui, di recente è stato stipulato un Protocollo d’Intesa tra i Sindaci dei comuni di Roccamonfina, Galluccio, Tora e Piccilli e Conca della Campania, che ha come obiettivo la valorizzazione dell’intero territorio; si punterà ad unire e a pubblicizzare i prodotti tipici dei diversi Comuni, l’attività sociale, turistica ed economica, e creare per la prima volta quella coesione indispensabile per rafforzare le tante piccole realtà fortemente produttive, dando maggiore spessore a tutto l’Alto Casertano. In realtà, come sostiene il sindaco Montefusco, la Comunità Montana ed il Parco–Foce del Garigliano rappresentano già una realtà concreta, ma necessitavano solo di un accordo scritto tra i diversi Comuni, in modo da rendere unica una realtà già legata dall’antica storia di tutto il territorio. Come indicato da alcuni archeologi, tutto il territorio risale al VI/V secolo a.C., e la storia di Roccamonfina come quella degli altri Comuni, è intimamente legata al vulcano spento che ha plasmato tutta l’area dell’Alto Casertano. I primi segni della presenza dell’uomo in tale area risalgono a 50.00-30.00 anni or sono, e le tracce più antiche mai rinvenute in Italia, sono ben visibili nei banchi di tufo a Tora e Piccilli, e conosciute come le “Ciampate del diavolo” risalenti al IV secolo a.C., inoltre, sono ben visibili sul Monte La Frascara, anche resti di mura megalitiche, dette “Orto della Regina”. La storia di un territorio può leggersi in ogni frammento di pietra ed in ogni evento portato brillantemente alla luce da chi ama il proprio territorio, rendendo partecipi di ciò i tantissimi turisti che anche nei fine settimana di ottobre potranno vivere giornate indimenticabili, immersi nelle tradizioni e nelle bellezze naturali di un paese vulcanico che emozionando come sempre, saprà distogliere con incantevole semplicità dalla routine cittadina.

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