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Pensare prima di parlare!

Il tema dell’inclusione, quello scelto quest’anno per la “Parata Militare”, svoltasi ieri, in Via dei Fori Imperiali a Roma. “Ricorre oggi la data di fondazione della Repubblica: la festa degli italiani”, aveva ricordato il Presidente Sergio Mattarella. “Sono stati, questi, settantatre anni di pace per il nostro Paese, garantiti dai valori di libertà, giustizia e democrazia, su cui si fonda la nostra Carta costituzionale, riferimento per ogni cittadino e guida per chiunque sia chiamato a responsabilità a favore della collettività”.
Eppure, anche questa così significativa manifestazione è caduta in una polemica istituzionale, all’interno del Governo “gialloverde”.
Causa del contendere, le parole del Presidente della Camera, Roberto Fico, che in un “post”, ha preso una netta posizione antileghista. “La nostra bandiera significa libertà, significa diritti e rispetto di tutte le persone che sono sul territorio italiano, chiunque vi è e chiunque vi transita”, ha scritto. “La grandezza della Repubblica è essere di tutti e la sua Festa va dedicata a tutti gli italiani, a tutti i migranti che si trovano in Italia, a tutte le comunità, anche quelle minori e più deboli, ai rom e ai sinti, anche essi perseguitati e vittime dell’Olocausto. La Repubblica non fa differenze e la sua bandiera sventola per tutti”. Non lo avesse mai detto. Con immediatezza, sui “social” e durante le interviste dei media, sono arrivate le repliche del Vice Premier, Matteo Salvini, che ha dichiarato: “Io dedico la Festa della Repubblica all’Italia e agli italiani, alle nostre donne e uomini in divisa che, con coraggio e passione, difendono la sicurezza, l’onore e il futuro del nostro Paese e dei nostri figli. Sono al fianco delle nostre Forze Armate, in Italia e nel mondo”. Poi, in un comizio a Tivoli, sempre nel pomeriggio di ieri, parlando di sè in terza persona: “Se qualcuno pensava di infastidire Salvini, ha sbagliato a capire. Oggi per qualcuno è la festa dei Rom e dei migranti, per me è semplicemente la festa degli italiani. Oggi qualcuno avrebbe dovuto portare rispetto”. Poi, una battuta, forse poco felice: “Alla fine andiamo tutti al bar, offre Fico visto che oggi è la festa dei migranti, dei rom e dei borseggiatori”.
Anche l’altro Vice Premier, Luigi Di Maio, ha preso, comunque, le distanze dal collega di partito Fico, provando a spegnere le polemiche: “Io e Roberto su queste questioni siamo molto diversi e non è una novità. Io non avrei mai alimentato questa polemica di distrazione di massa, sui migranti, il 2 giugno. Rimane una sua opinione. Lui è il Presidente della Camera, io il capo politico del M5S. Ad ogni modo, mettiamo tutti da parte le polemiche e godiamoci questa festa”.
Veramente inaudito e fuori luogo, in una simile e significativa occasione come quella di ieri, dar fiato alla bocca e dire pubblicamente, in veste istituzionale, frasi sulle quali si dovrebbe prima riflettere, evitando brutte figure. Ma queste, le brutte figure, a loro, lo sappiamo, poco interessano.

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