Sopralluogo area nell’area ex Macrico

Al margine della visita del 12 aprile al Macrico aperto per l’occasione dall’Istituto sostentamento Clero di Caserta, manifestiamo la nostra preoccupazione per l’iniziativa promossa da tre parlamentari 5Stelle della provincia di Caserta, che indubbiamente rappresenta un passo indietro rispetto a quelle avviate dalla senatrice Moronese che, invece, già nel 2014 aveva presentato un’interrogazione in cui faceva sue le proposte del comitato Macrico Verde. I tre parlamentari, dopo aver avviato tavoli di trattative con rappresentanti delle istituzioni locali (amministrative e di categoria) si sono tardivamente ricordati dell’esistenza di associazioni raccolte nel comitato Macrico Verde, che sull’area hanno lavorato per anni bloccando di fatto ogni progetto speculativo! L’impegno in consiglio comunale di Maria Carmela Caiola, ed oggi di Norma Naim e di Francesco Apperti, è ben noto quanto le “persecuzioni politiche” e le irrisioni che hanno subito per aver mantenuto ferma la posizione sull’area da destinarsi totalmente a verde pubblico e per bloccare i progetti di politicanti e speculatori travestiti da benefattori delle città.
Sergio Tanzarella ha partecipato come rappresentante del comitato Macrico Verde a questa nuova visita esplorativa ed ha dichiarato:
“Sono sorpreso da questo improvviso interesse di tre parlamentari (Del Monaco, Iorio e Santillo) che sono sempre vissuti in paesi limitrofi a Caserta e dei quali non ricordo alcun impegno precedente, come semplici cittadini, per l’area Macrico. Ma c’è sempre tempo per redimersi e interessarsi dei beni comuni. Tuttavia, trovo sospetto questo loro impegno nelle settimane che precedono il voto per il parlamento europeo: speriamo non si tratti dell’ennesima iniziativa a scopo elettorale, tutto purtroppo già visto per il Macrico in questi anni! Ad un anno dall’elezione in parlamento la provincia di Caserta si trova ancora nel totale abbandono: cave, inquinamento ambientale, scuole, sanità, camorra, acqua… speriamo che almeno il Macrico possa diventare strumento di riscatto e non di mera propaganda. Finora il loro impegno per la nostra provincia appare evanescente, al pari di quello della signora Petrenga e del signor De Luca (qualcuno si è accorto del loro impegno per Caserta?). E’ inoltre un errore grossolano consentire, in questo nuovo interesse per il Macrico, anche a soggetti squalificati di riprendere la parola. Nella visita ho rivisto rappresentanti di associazioni di categoria (a volte anche le stesse persone di un tempo!) ai quali andavano benissimo le cementificazioni del 2001 volute dal sindaco Falco, i suoi successivi progetti di tunnel, di strade e di case per artisti e cemento, poi il progetto dell’anniversario dell’Unità d’Italia del sindaco Petteruti con auditorium, musei, parcheggi e cemento, poi il parco dell’aerospazio del sindaco Marino e del CIRA (“Caserta come Tolosa” era il motto) con le sale senza gravità, musei, laboratori e cemento. Una raccolta di baggianate e di volgarità cementizie che annunciavano nuovi scempi e ottimi affari. Bene, noi semplici cittadini li abbiamo bloccati nei loro progetti e il vincolo su parte dell’area costituisce un nostro successo che ridimensiona il prezzo dell’area e mitiga gli appetiti degli speculatori. E tuttavia c’è da allarmarsi se già la rappresentante dell’Università della Campania “L. Vanvitelli”, Adriana Galderisi, oggi dopo la visita citava il vincolo come un problema che doveva essere superato, cioè tutto il nostro lavoro di tutela sembrava per lei un ostacolo. E poi il sindaco Marino, sodale e assessore di quel Falco che voleva cementificare, ha parlato oggi come se fosse sindaco solo da pochi minuti mentre anche la sua amministrazione e la sua maggioranza (come tutte le altre del passato) si sono rifiutate di qualificare l’area dandole la destinazione di Parco che è ciò che la città chiede da 20 anni inutilmente. Un Parco che già esiste e che anche oggi è apparso nella sua straordinaria bellezza con una natura che si sta impossessando di un’area di 330.000 m2 colpevolmente abbandonata ma almeno preservata!!! Se si volesse procedere si potrebbe, ovviamente per blocchi e settori, risanando e mettendo in sicurezza progressivamente. Ma ha sentire i discorsi di oggi sembra quasi che si debba edificare un nuovo Colosseo, il faro di Alessandria o la Muraglia cinese. Lo ripeto il Parco già c’è, un semplice Parco come quello di centinaia di migliaia di città in tutto il mondo. E ai tre parlamentari l’invito e’ a riparlarne anche e soprattutto dal 27 maggio in poi, dopo le elezioni. L’iniziativa politica è per tutti i giorni dell’anno e deve scegliersi come primi interlocutori i cittadini e non aprire tavoli di vertice per poi ricordarsi che esistono cittadini e associazioni. Staremo a vedere: ma in ogni caso dopo le elezioni e sempre senza cemento e senza speculatori”.
Sul tema si è espresso anche il consigliere comunale Francesco Apperti: “Da parte dei parlamentari 5stelle sono stati commessi evidenti errori procedurali e strategici, sui quali ho già avuto modo di chiarirmi con il senatore Santillo, ma ciò appartiene al passato ed ora occorre guardare al futuro, tenendo ben saldi alcuni concetti: Macrico verde, pubblico e partecipato, base di discussione il progetto “Parco dei Parchi” elaborato dal comitato MacricoVerde con gli opportuni aggiornamenti tecnici essendo trascorsi oltre 10 anni. A ciò si aggiunge un altro elemento frutto dell’esperienza, negativa, di questi due decenni: occorre superare il livello amministrativo locale, incapace (volontariamente?) di prendere posizioni nette ed inequivocabili sull’area, quali la destinazione urbanistica a verde pubblico e l’avvio della procedura di esproprio per pubblica utilità. Cinque anni fa ci veniva detto che non si poteva operare la variante urbanistica per classificare l’area come F2, perché era in elaborazione il nuovo PUC: dopo 5 anni, scaduti tutti i termini di legge, il PUC non è ancora stato approvato, da due anni noi consiglieri di opposizione e la cittadinanza siamo esclusi da ogni discussione in merito e siamo fortemente preoccupati di quello che troveremo scritto, sul Macrico, nel documento definitivo”.

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