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Contrasti infiniti

Un’ennesima polemica, tutta concentrata nella maggioranza. Ogni giorno un attacco, veline e veleni vengono fatti filtrare attraverso agenzie e giornali.
Il M5S è molto più attivo della Lega, perchè deve recuperare terreno in vista del 26 maggio, mentre precipita nei sondaggi. L’ultimo fendente, quello sulle alleanze che sta costruendo Matteo Salvini in Europa. “Sono preoccupato”, ha detto Luigi Di Maio, “da questa deriva di ultradestra, a livello europeo, con forze politiche che faranno parte del gruppo politico, con cui si alleerà la Lega. Addirittura, alcuni di loro negano l’Olocausto, uscendo dall’Europarlamento quando c’è stata la commemorazione”.
Il Vice Premier grillino insiste sull’argomento, sottolineando quando diverso sia il suo Movimento. “Queste cose non ci appartengono. Noi infatti creeremo un gruppo unico e indipendente nel Parlamento europeo, con altri movimenti civici, come il nostro, e non con queste ultradestre”.
Il Sottosegretario Stefano Buffagni ha aggiunto che i 5 Stelle non accettano “posizioni di gente come Orban o la Le Pen”. E lo ha sottolineato nel giorno in cui Salvini, a Parigi, ha incontrato la Leader del Rassemblement National (Marine Le Pen, appunto), insieme alla quale sta cercando di unire i sovranisti della destra europea e allargare l’alleanza. “Un compito”, ha spiegato la Le Pen, “affidato a Matteo”. A maggio Salvini, Le Pen e tutti i nuovi movimenti che aderiranno al loro gruppo saranno sullo stesso palco di Milano, per chiudere la campagna elettorale.
Per il Ministro dell’Interno, le parole di Di Maio fanno parte di “una piccola polemica elettorale”, che non avrà conseguenze sul Governo. Al Quirinale, però, qualche preoccupazione comincia ad affiorare. Fino a qualche giorno fa la sensazione era che si trattasse di un incontro truccato, ma adesso, dopo qualche colpo proibito di troppo, il timore è che match stia diventando vero. Lo stesso scontro attorno a Giovanni Tria viene seguito con allarme al Colle, non perchè si faccia muro in difesa del Ministro dell’Economia, ma per il timore che i mercati si scatenino.
Salvini, poi, non reagisce pubblicamente agli attacchi di Di Maio, ma è molto infastidito dal riferimento all’Olocausto. “I 5 Stelle dimenticano”, dicono i leghisti, che Matteo è stato accolto in Israele con tutti gli onori. La nostra amicizia con Gerusalemme e con la comunità ebraica è solidissima. Non ci sono ambiguità di sorta”. Per il Governatore del Veneto, Luca Zaia : “Tirare fuori questa cosa è di cattivo gusto. Chi tocca un ebreo è come toccasse uno di noi”.
Per quanto riguarda i nuovi alleati tedeschi di “Alternativa per la Germania”, nel Carroccio viene fatto notare che nessun eurodeputato di AfD (Alternative fur Deutschland) è mai uscito dall’aula di Strasburgo mentre si stava commemorando la Shoah. “Di Maio si informi meglio”, hanno replicato.
Il “grillino” si riferisce, invece, ad un altro episodio, successo in Baviera quando il gruppo di deputati regionali di Alternative fur Deutschland ha lasciato l’aula dell’Assemblea del Land tedesco, durante la commemorazione delle vittime dell’Olocausto. La protesta era scattata in risposta alle critiche rivolte all’Afd da un leader della comunità ebraica, che li accusava di negare i crimini nazisti e banalizzare l’Olocausto. Nel Carroccio minimizzano l’accaduto bavarese e parlano di “teste calde che ci possono essere ovunque e che sicuramente non rappresentano Afd”.
Oggi, all’incontro con Salvini a Milano, ci sarà infatti l’eurodeputato e segretario di quel partito, Jörg Meuthen, professore di economia politica e finanza. “Semmai Di Maio pensi chi sono stati i suoi alleati nel gruppo di Nigel Farage (parlamentare europeo), prima di parlare”, replicano i leghisti, per zittire il Leader grillino.
Si riferiscono al polacco Robert Iwaszkiewicz, che fa parte gruppo europeo EFDD (Europe of Freedom and Direct Democracy, di cui è Presidente Farage), al quale finora sono stati iscritti gli eletti di M5S. Iwaszkiewicz sostiene la pena di morte e, in una sua intervista, ha dichiarato che picchiare moglie e figli può essere un buono strumento educativo. Inoltre, ha difeso il leader del suo partito, Janusz Korwin-Mikke, il quale, in una dichiarazione alla stampa, aveva negato di essere un negazionista dell’Olocausto. “Ha semplicemente detto che non ci sono prove che Hitler ne fosse a conoscenza e, se fosse rimasto vivo, sarebbe stato difficile provare che lo fosse”, ha rassicurato il parlamentare polacco!?

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