Assemblea mensile per iscritti e simpatizzanti

Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, Museo Centrale del Risorgimento. Altare della Patria – Vittoriano – Monumento del Risorgimento www.risorgimento.it
Comitato Provinciale di Caserta, c/o Museo Civico e del Risorgimento, Piazza Angiulli, 1 – 81055 – Santa Maria Capua Vetere (CE) – www.risorgimentoterradilavoro.it
Oggetto: assemblea mensile per iscritti e simpatizzanti per giovedì 28 febbraio 2019 ore 16 presso la sede di Santa Maria Capua Vetere, piazza Angiulli, 1
Il Presidente del Comitato di Caserta, Prof. Nicola Terracciano, nicolaterracciano@yahoo.it – Telefonino:338 7513794
Ordine del giorno: stato delle iniziative per la Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera di marzo 2019 – Programmazione degli incontri culturali risorgimentali a Santa Maria Capua Vetere. Varie
Documenti vari – resoconto predisposto dal Preside Nilo Cardillo in accordo con il Preside Nicola Terracciano del Comitato di Caserta dell’istituto per la storia del risorgimento italiano
Il giorno 19 febbraio 2019, a partire dalle ore 15.00, presso l’Istituto Comprensivo “Leonardo da Vinci”, di Villa Literno (Caserta,) ha avuto luogo un incontro di preparazione alla celebrazione della “Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera”, prevista nella scuola per il giorno 18 marzo 2019 (essendo la festività del 17 marzo caduta questo anno di domenica), a partire dalle ore 10.00.
Arrivati in Villa Literno, i presidi Nicola Terracciano e Nilo Cardillo, Presidente e Vice-Presidente del Comitato di Caserta dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, sono stati accolti dall’amico Matteo Luparello, socio entusiasta dell’Istituto, tra i promotore della iniziativa, che con cortesia ha fatto da guida all’interno dell’Istituto “L. da Vinci”, fino alla sala dell’incontro, dove erano già presenti le docenti interessate alla iniziativa per cui, ha avuto subito inizio la riunione.
La prof.ssa Angelina Fabozzi Luparello ha presentato alle colleghe i presidi Terracciano e Cardillo, definendo le motivazioni dell’incontro e lasciando subito la parola al Preside Terracciano, il quale ha, innanzitutto, presentato il Comitato di Caserta il rapporto di filiazione rispetto alla sede nazionale al Vittoriano, all’Altare della Patria, a Piazza Venezia, in Roma.
Ha illustrato caratteristiche, finalità e opportunità educative offerte dalla sede centrale dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano di Roma, offrendo la più ampia disponibilità del Comitato di Caserta per favorire eventuali visite degli studenti presso l’Altare della Patria, sede di un museo e di un grande archivio centrale per la storia risorgimentale.
Successivamente ha illustrato, previa distribuzione di due documenti in fotocopia, la legge istitutiva della Giornata Nazionale, i doveri che tale legge impone alle Istituzioni educative, soffermandosi sulla ricchezza di richiami risorgimentali legati a Terra di Lavoro, alla stessa nobile cittadina di Villa Literno, che ha eretto, unica in Italia, in occasione delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia del 2011, una statua a Garibaldi proprio in una piazza fondamentale della città.
Il Preside Cardillo ha fatto brevi riflessioni sulle ricadute educative della iniziativa in preparazione, che, a suo giudizio, saranno occasione preziosa di crescita per i giovani allievi.
Si è aperta una partecipata discussione con le insegnanti presenti, che ha portato alla individuazione dei momenti fondamentali della iniziativa, che sarà improntata al protagonismo degli allievi, aiutati a vivere in modo consapevole sia la fase preparatoria, sia la fase finale della cerimonia.
I presidi Terracciano e Cardillo hanno espresso un sincero apprezzamento per lo spirito che ha animato l’intera riunione, caratterizzata dalla responsabile e costruttiva partecipazione di tutte le insegnanti presenti, da cui sono venute osservazioni sagge, ipotesi di lavoro che sicuramente coinvolgeranno tutti gli alunni, con positivi riflessi anche all’interno delle rispettive famiglie, lasciando trasparire chiaramente l’atmosfera di seria professionalità che anima il loro lavoro nel corso dell’anno scolastico, aprendo l’animo degli ospiti ad un sincero ottimismo sul reale stato di salute della scuola, quando essa sia animata da docenti seri, preparati, sensibili alle esigenze di bambini, che vivono una fase delicata e preziosa del loro percorso di crescita.
Terminata la riunione, sempre confortati dalla cortesia dei presenti, in primis del socio Luparello e della sua gentile Signora, si è preso congedo con l’impegno di mantenere uno stretto contatto in questa fase preparatoria, tutti protesi ad ottenere il migliore risultato possibile.
DUE LEGGI NATE IN PROSECUZIONE DEL 150° DELL’UNITA’ D’ITALIA (1861-2011)
-LEGGE 222/2012 – Norme sull’acquisizione di conoscenze e competenze in materia di «Cittadinanza e Costituzione» e sull’insegnamento dell’Inno di Mameli nelle Scuole.
Art. 1
1. A decorrere dall’anno scolastico 2012/2013, nelle scuole di ogni ordine e grado, nell’ambito delle attività finalizzate all’acquisizione delle conoscenze e delle competenze relative a «Cittadinanza e Costituzione», sono organizzati percorsi didattici, iniziative e incontri celebrativi finalizzati ad informare e a suscitare la riflessione sugli eventi e sul significato del Risorgimento, nonché sulle vicende che hanno condotto all’Unità Nazionale, alla scelta dell’inno di Mameli e della bandiera nazionale e all’approvazione della Costituzione, anche alla luce dell’evoluzione della storia europea.
2. Nell’ambito delle iniziative di cui al comma 1, è previsto l’insegnamento dell’Inno di Mameli e dei suoi fondamenti storici e ideali.
Per i fini di cui ai commi 1 e 2, la Repubblica riconosce il giorno 17 marzo, data della proclamazione in Torino, nell’anno 1861, dell’Unità d’Italia, quale «Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera», allo scopo di ricordare e promuovere, nell’ambito di una didattica diffusa, i valori di cittadinanza, fondamento di una positiva convivenza civile, nonché di riaffermare e di consolidare l’Identità Nazionale attraverso il ricordo e la memoria civica.
-LEGGE N. 181/2017. Riconoscimento del «Canto degli italiani» di Goffredo Mameli quale inno nazionale della Repubblica.
Art. 1
1. La Repubblica riconosce il testo del «Canto degli italiani» di Goffredo Mameli e lo spartito musicale originale di Michele Novaro quale proprio inno nazionale.
-Entrambe chiudono con l’indicazione di rito: “E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.”
-CARLO AZEGLIO CIAMPI
(Livorno, 1920 – Roma, 2016)
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CARLO AZEGLIO CIAMPI E’ STATO IL PRINCIPALE ANIMATORE E PROMOTORE DELLA RISCOPERTA DEI VALORI NAZIONALI E DELL’AMORE VERSO LA PATRIA, IN RELAZIONE ANCHE AL 150° DELL’UNITA’ D’ITALIA
E’ stato una delle Figure più importanti della storia repubblicana, uno dei promotori più decisi e memorabili dell’orgoglio di appartenere all’Italia libera del Risorgimento e della Resistenza, e della costruzione della miracolosa Unione Europea.
Ha esercitato le più alte cariche, istituzionali e politiche, a lui assegnate non per avere alle spalle un partito, ma per le qualità intellettuali, di rigore etico, di vibrante passione civile repubblicana, con una figura sempre composta, dignitosa, civile, che suscitava rispetto e riconoscimenti in Italia e all’estero.
È stato Governatore della Banca d’Italia, ministro, capo di governo, infine Presidente della Repubblica, lasciando in ognuna delle cariche un segno indelebile ed indimenticabile, con decisioni epocali in tutti i campi.
ALCUNE SUE RIFLESSIONI FONDAMENTALI
Da una intervista del 2013 con il direttore di ‘La Repubblica’ Mario Calabresi, richiamata sul giornale il giorno della morte.
“Bisogna essere orgogliosi di essere Italiani, impegnarsi sempre per migliorare e cambiare il Paese, non denigrarlo. L’autodenigrazione è una delle peggiori forme di provincialismo, di cui siamo ammalati.”
“Ho sempre creduto nella Bandiera, nell’Inno e nel concetto di Patria e penso di essere riuscito a risvegliare un comune sentire nella maggioranza degli Italiani. Avevo a cuore il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia e l’ho lanciato con largo anticipo, non è poi toccato a me realizzarlo, ma posso dire con orgoglio di aver messo la prima pietra di quelle celebrazioni.”
“Era importante riscoprire i valori nazionali, soprattutto la parola ‘Patria’. Ho sofferto nel vederla a lungo dimenticata e messa da parte, insieme alla Bandiera e all’Inno di Mameli. Poi piano piano gli Italiani sono tornati a riconoscersi in questi sentimenti. Volevo che tutti, di qualsiasi orientamento, non avessero più paura o imbarazzo nell’usare la parola ‘Patria’. É successo! Ho avuto modo di rendermene conto nei miei incontri con i cittadini: ho visitato tutte le Province, erano 103 durante il mio settennato, un viaggio che nessuno aveva mai fatto e che probabilmente nessuno farà mai più, perché solo un matto poteva avere un’idea del genere.”
“Anche per questo ho riscoperto e rilanciato il Vittoriano con la scritta incisa nel marmo “L’Unità della Patria, la Libertà dei Cittadini”.
“Ho sempre creduto all’Europa, come tutti quelli della mia generazione, che hanno conosciuto la guerra, alla necessità e anche alla possibilità di costruire un’Europa sempre più integrata, a partire dalla moneta. Lì tenevo puntati gli occhi. Bisogna essere orgogliosi di essere Europei e di essere Italiani. E glielo ripeto: basta autodenigrazione, è una delle peggiori forme di provincialismo .”
-IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA IL 17 MARZO 2017. COMUNICATO
«Celebriamo oggi, a 156 anni dall’Unità d’Italia, le nostre radici e, con esse, l’attualità di quei valori di coesione nazionale, di libertà, di democrazia, che costituiscono energie vitali permanenti per la società e per il Paese.
La storia del nostro popolo trae linfa da un antico e indivisibile humus di civiltà e di cultura, ma per raggiungere il traguardo dello Stato unitario furono necessari l’impegno, la tenacia, il sacrificio di tanti italiani che, nelle tormentate vicende del XIX e del XX secolo seppero superare passaggi difficili e drammatici conflitti.
Nella giornata odierna desideriamo ricordare e onorare il coraggio e l’intelligenza di quanti seppero far convergere forze e volontà per costruire così il cammino nuovo di un popolo.
Quello spirito del Risorgimento tornò a vivere nella lotta di liberazione dal nazifascismo e, quindi, nella Costituzione democratica.
Oggi è la Repubblica l’espressione più alta dell’Unità degli Italiani e della loro storia, con l’Inno e la Bandiera della nostra Patria, simboli di un percorso che trae origine oltre un secolo e mezzo fa e giunge ai giorni nostri, sfidandoci ancora ad andare avanti e a rimuovere gli ostacoli che limitano diritti e opportunità, anzitutto alle generazioni più giovani.
Celebrare l’Unità del Paese è occasione di festa e impegno comune, per rendere il nostro Paese più unito e più forte, condizioni di uno sviluppo solido, equo e sostenibile e contributo – da Paese fondatore – all’Unione Europea per superare le attuali difficoltà.
L’ispirazione risorgimentale e poi la stagione della Costituzione repubblicana ci consegnano, infatti, uno spirito positivo di comunità, aperta alla collaborazione internazionale per affermare ovunque gli ideali di indipendenza, pace, giustizia, libertà, democrazia ».
Dal sito della Presidenza della Repubblica.
-PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
UFFICIO DEL CERIMONIALE DI STATO E PER LE ONORIFICENZE
28/03/2013
Oggetto: “Giornata dell’Unita Nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera”
La legge 23 novembre 2012, n. 222, che detta norme sull’acquisizione di conoscenze e competenze in materia di «Cittadinanza e Costituzione» e sull’insegnamento dell’Inno di Mameli nelle scuole, ha istituito il 17 marzo, data della proclamazione nel 1861 dell’Unita d’Italia, quale «Giornata dell’ Unita Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera», allo scopo di ricordare e promuovere i valori di cittadinanza e di consolidare l’identità nazionale attraverso il ricordo e la memoria civica.
Il 17 marzo scorso il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inteso riaffermare il senso di tale giornata celebrativa, deponendo una corona d’alloro all’Altare della Patria, alla presenza delle più alte cariche dello Stato, secondo il protocollo consolidato in occasione delle tradizionali celebrazioni del 25 aprile, del 2 giugno e del 4 novembre.
Per la stessa ricorrenza la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha diramato una circolare indirizzata agli Organi costituzionali e alle Istituzioni dello Stato, disponendo l’imbandieramento esterno degli edifici che ospitano uffici pubblici su tutto il territorio nazionale.
Sempre ad opera della Presidenza del Consiglio, sono state previste testimonianze floreali ai Padri della Patria, ai piedi dei monumenti in Roma a Giuseppe Mazzini (Piazzale Ugo La Malfa), Giuseppe Garibaldi (Gianicolo), Camillo Benso di Cavour (Piazza Cavour) e della tomba di Vittorio Emanuele II (Pantheon).
L’importanza della data del 17 marzo impone la necessità di ravvivare e consolidare in tutto il Paese la memoria e il valore della Giornata dell’Unità d’Italia, attraverso adeguate manifestazioni e celebrazioni.
In particolare, appare opportuno provvedere a deposizioni e momenti celebrativi presso le tombe che custodiscono le spoglie mortali di Mazzini, Garibaldi, Cavour e Vittorio Emanuele, rispettivamente al Cimitero Monumentale Staglieno di Genova, a Caprera, a Santena (Torino) e al Pantheon di Roma. Tali celebrazioni dovranno avvenire alla presenza di rappresentanti del Governo e degli Enti territoriali. Analogamente, quantomeno nelle citta capoluogo di provincia, potranno organizzarsi deposizioni, esecuzioni dell’inno, alzabandiera e momenti rievocativi, in analogia con le celebrazioni previste in occasione delle feste nazionali civili del 2 giugno, del 4 novembre e del 25 aprile, regolamentate con la circolare 15 ottobre 2001 della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Come nelle altre manifestazioni nazionali, i Prefetti avranno il compito di coordinare tali eventi e di rappresentare il Governo in assenza di suoi esponenti appositamente designati.
Con l’occasione si rammenta che, come affermato nella predetta legge n. 222/2012, la «Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera» non produce gli effetti civili di cui alla legge 27 maggio 1949, n. 260.
Non é pertanto da considerare giornata festiva e non determina riduzioni dell’orario di lavoro negli uffici.

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