Non solo mercatini a Limatola: il Castello normanno
Situato in posizione strategica, tra il Massiccio del Taburno, i monti Tifatini e il Monte Maggiore; il Castello di Limatola non è solo la splendida location per i mercatini Natalizi.
La fortezza venne edificata dai Normanni (XII secolo) sui resti preesistenti sanniti e longobardi. Essa è a pianta poligonale e la sua posizione rialzata ha rappresentato uno dei migliori sistemi di difesa. Esso, infatti, presentava una doppia cinta muraria e quattro fortini difensivi angolari e fu luogo di rifugio di nobili e duchi durante la rivoluzione di Masaniello del 1647, e del tumulto di Napoli del 1693.
L’accesso al castello avviene tramite uno scalone che conduce all’ingresso al di la della quale si apre un androne coperto da una volte a botte portando ad una vasta corte rettangolare.
Nel 1277 Carlo I d’Angiò intervenne restaurando gli ambienti più antiche inserendo volte ogivali, successivamente i conti Della Ratta, feudatari di Limatola dal 1420, restaurano la cinta muraria esterna e ampliano alcuni spazi interni assecondando un gusto neorinascimentale. Tra il ‘600 e ‘700 la struttura passò ai Gambacorta, ai Mastelloni e ai Lottieri D’Aquino, finché nel 1806 fu comprata dai Canelli che lo abitarono fino al 1943 per poi trasferirsi nella Foresteria che si trova all’esterno dell’edificio. Quest’ultima è decorata con affreschi seicenteschi che raffigurano scene tratte dalla Gerusalemme Liberata, mentre il piano nobile presenta affreschi settecenteschi con architetture e paesaggi illusionistici, emulando la antica pittura compendiaria romana. Nel 2010 fu attutato un progetto di riqualificazione da parte della famiglia Sgueglia, attuali proprietari della fortezza, dotandola anche di un albergo e di un ristorante.
Interessante è anche il Museo all’interno del castello, che raccoglie dipinti e reperti della storia di Limatola, che nel 1860 fu campo di battaglia dello scontro tra i Borboni i garibaldini, che culminerà nella battaglia del Volturno che ha condotto all’Unità d’Italia.