All’Istituto Piccola Casetta di Nazareth di Francolise presentato “Natale in casa Cupiello”

L’Associazione Socio-Culturale “Gli Amici del Teatro” di Francolise ha presentato nei giorni 20,21, 22, 23 e 26 dicembre u.s., nel salone dell’Istituto Piccola Casetta di Nazaret di Francolise, la commedia “Natale in casa Cupiello”, tre atti di Eduardo De Filippo. Causa l’enorme richiesta di inviti, anche da parte dei cittadini degli altri comuni dell’Agrocaleno e del territorio circostante, gli organizzatori hanno dovuto riprogrammare un’altra rappresentazione per sabato 5 gennaio 2019 che ha registrato, anche, il tutto esaurito. Gli interpreti della commedia si sono calati “magistralmente” nei personaggi e di ciò ne è prova e conferma l’attenta partecipazione del pubblico manifestata con scroscianti e convinti applausi. Peppino Simeone ha interpretato, con la solita e collaudata maestria, il personaggio di Luca Cupiello, chiamato affettuosamente Lucariello, che è il protagonista della storia, capofamiglia dei Cupiello, un signore della bassa borghesia, molto legato ai valori familiari e alla tradizione che nasconde una grave malattia visibile nelle sue difficoltà motorie e linguistiche; Veronica Fragnoli è Concetta, moglie di Luca, pragmatica e diretta, è l’unica a conoscenza delle vicissitudini sentimentali della figlia Ninuccia e spesso è sopraffatta da questo carico che spezzerà la sua apparente forza e le causerà crolli emotivi; Tommaso Simeone interpreta Tommasino, figlio di Luca e Concetta, giovanotto fannullone e sfaticato, atto a procurarsi soldi in tutti i modi salvo, poi, a trasformarsi in un figlio devoto che cerca sempre di confortare i genitori nelle difficoltà; Elvira Moccia, prima figlia dei due protagonisti, si cala nella parte di Ninuccia, intrappolata tra un matrimonio che la rende infelice con Nicolino (interpretato da Antonio Morelli) e un amore impossibile per Vittorio (Paolo Natale), appare quasi sempre scontrosa e malinconica, arrivando talvolta a furiose reazioni; Salvatore Fontaniello è Pasqualino, fratello di Luca e suo coinquilino, è scapolo dai modi collerici e vittimistici; Stefano D’Alterio si cala nel ruolo del Dottore; Matilde Cesare, Claudia Cioffi, Assunta Cattolico, Andrea D’Antuono, Ennio Di Pari, Stefania Rotunno e Rossella Busiello sono rispettivamente Amalia, Carmela, Olga Pastorelli, Alberto, Rita e Maria che danno alla scena il “pathos” del vicolo e del circondario che affollano la “casa” in presenza di eventi. Le scene sono state curate da Marco Senese e Renato D’Alterio; le luci e la fonica da Marco Senese; il trucco e il parrucco da Fatima Grande e Paola Fragnoli; il presepe di scena dal M.ro Peppe Zona e la regia da Peppino Simeone.
Gli organizzatori nella locandina-invito hanno evidenziato che “Il gruppo Amici del Teatro di Francolise, da decenni impegnato per amore e pura passione verso questo tipo di arte, (…), con piacere ricorda che è proprio con questo lavoro, tantissimi anni fa è iniziato, per qualcuno di noi, il proprio <teatrale amatoriale>, che per altri è iniziato più tardi e per altri ancora inizia oggi. Ed è questa la nostra gioia e più grande speranza: che sempre più giovani si avvicinino al mondo del teatro e all’arte in ogni sua forma perché solo l’arte, col suo costante monito di coscienza ci dice chi siamo, ci aiuta a capire e a capirci e contribuire ogni giorno a salvare il mondo”.
Tra il pubblico presente alla rappresentazione del giorno 5 gennaio u.s. si è constatata la presenza, tra le tante autorevoli, di don Salvatore Milazzo, sacerdote della strutta ospitante, Amministratore della Parrocchia di Santo Stefano del Comune di Caianello e cultore e studioso della Cantiche di Dante Alighieri e del sacerdote don Luigi Gennaro De Rosa, responsabile delle Parrocchie dei santi Cosma e Damiano e santa Maria del Monte ,di Vairano Patenora/Scalo, membro del Consiglio Presbiteriale, Vicario Episcopale per l’Amministrazione e Presidente dell’Istituto Diocesano Sostentamento Clero della Diocesi di Teano-Calvi.
Non si può concludere la disamina della rappresentazione se non con una considerazione. La Commedia originale inizia con Eduardo che si sveglia e dopo il caffè si preoccupa della sua amatissima colla. Anzi, addirittura litiga con la moglie, definendola sua “nemica”, perché ha dimenticato di riscaldarla. Ma a cosa gli serve la colla? A fare il presepe, naturalmente. Ma il motivo profondo, simbolico fino ad un certo punto, è che al protagonista che nel corso della commedia tenta in tutti i modi di tenere insieme la famiglia, serve proprio quello: la colla!
Un grazie e un plauso va a Peppino Simeone e alla sua “squadra” per aver riproposto la commedia “Natale in casa Cupiello” che ha superato le barriere dell’arte, diventando una tradizione da osservare come una liturgia.

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