47° Capitolo Generale dei Passionisti

Il 47° CAPITOLO Generale dei Passionisti si terrà, a Roma, a circa 300 anni dalla fondazione della Congregazione, dal 6 al 27 ottobre 2018. Il lavori del CAPITOLO dureranno 22 giorni e saranno spesi nella preghiera, riflessione, confronto, decisione, documentazione e l’elezione del Superiore Generale e dei consultori generali con un mandato di sei anni. Ai predetti lavori che si terranno nel convento dei Padri Passionisti di piazza dei Santi Giovanni e Paolo, n. 13, (foto) parteciperanno 85 passionisti. I delegati per la Provincia dell’Addolorata dei PP. Passionisti, Lazio Sud – Campania e Vicariato del Brasile, costituita nel 1769, sono tre: P. Antonio Siciliano, superiore regionale; P. Aniello Migliaccio, consultore MAPRAES (la provincia MAPRAES, costituita nel 2015, raggruppa tutte le vecchie province religiose, ora regioni, d’Italia, Francia e Portogallo, oltre alle terre di missioni delle vecchie province) e P. Pasquale Gravante, superiore della comunità di Airola (BN), (foto). Antonio Romano, presidente dell’Associazione ex alunni passionisti, ASEAP, socializzando l’evento sul bollettino associativo del mese di settembre 2018 “LE NOSTRE RADICI” scrive che “Il CAPITOLO per una congregazione religiosa è tempo di incontro ed è sempre un’opportunità di arricchimento vicendevole. E’ un occasione per riflettere sul cammino fatto e quello ancora da fare. La parola CAPITOLO mette in risalto la volontà dei passionisti partecipanti di scrivere nella storia della Congregazione un’altra bella pagina circa i vari impegni comunitari, formativi, apostolici e amministrativi. Si fa un consuntivo del sessennio precedente e una programmazione per il successivo, affrontando anche le linee operative. Poi si individua la Persona (con lo staff curiale) con il compito di guidare e coordinare il cammino”. La Congregazione dei religiosi Passionisti, ricca di una fioritura di santità, è stata fondata da san Paolo della Croce (Ovada 1694 – Roma 1775), uno dei più grandi missionari del Settecento. P. Pierluigi Mirra, in un suo lavoro del 2010 su San Paolo della Croce, scrive che “I Passionisti portano sull’abito un segno: un cuore bianco sormontato dalla croce con la scritta “JESU XPI PASSIO” (La passione di Gesù Cristo) e il crocifisso è la loro specialità. Sono diffusi in tutto il mondo e fedeli al carisma del Fondatore e sono i testimoni e gli apostoli della Passione di Gesù, l’opera più stupenda dell’amore divino. San Paolo della Croce vissuto in un tempo senza radio e senza tv, è popolare dal Piemonte alla Campania. Per ricordare a tutti l’Amore crocifisso predica circa trecento missioni popolari, scrive cinquemila lettere, fonda gli istituti dei religiosi passionisti. Una vita vulcanica contrassegnata tuttavia da altissime esperienze contemplative che lo fanno ritenere uno dei grandi mistici del 700. Una provocazione al secolo dei lumi ancorato sull’esaltazione della ragione umana”.

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