Una possibile base genetica per lo stress emotivo

Un recente studio del Dipartimento di Biologia e biotecnologie Charles Darwin della Sapienza ha suggerito che esisterebbe una base genetica per i possibili danni alla salute causati da un forte stress emotivo. Tale scoperta è stata sviluppata nei topi con un’esposizione continua di stress e si è potuto vedere che tale situazione induceva l’attivazione incontrollata di trasposoni o jumping genes, elementi genetici mobili in grado di spostarsi nel genoma autonomamente. Infatti, è stata osservata l’attivazione dei trasposoni tipo line-1 solo nell’ippocampo, una delle strutture del cervello deputate alla percezione ed elaborazione degli eventi stressanti, ma non nelle altre aree del cervello. Questo ha dimostrato che “nei topi il controllo dell’espressione genetica dei trasposoni può rappresentare un meccanismo aggiuntivo nelle risposte fisiopatologiche indotte dallo stress, dimostrando che la loro regolazione è molto connessa al background genetico dei singoli individui oltre che a una specifica regione del cervello” secondo una delle coordinatrici dello studio, Lucia Piacentini. Queste sequenze di DNA mobili, scoperti negli anni ‘50 da Barbara Mc Clintock, che possono spostarsi sia in posizioni diverse sullo stesso cromosoma sia su cromosomi differenti e possono rappresentare un ottimo strumento di risposta ai cambiamenti e agli stress ambientali. In questi anni i trasposoni hanno avuto un ruolo importante nella variabilità genetica e ora possono aiutarci a capire perché alcuni tipi di stress aumentano il rischio di malattia in alcuni tessuti e non in altri come per esempio il disturbo da stress post-traumatico o la cardiopatia ischemica. Tale ricerca è stata pubblicata sulla rivista biologica Stress, The International Journal on the Biology of Stress, con il seguente riferimento Stress-induced strain and brain region-specific activation of LINE-1 transposons in adult mice.

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