A Tutto Cuore

Una simbiosi di emozioni per tutti al Teatro Plauto di San Nicola la Strada, sabato 19 maggio 2018, per lo spettacolo “A Tutto Cuore” tenuto dai centocinquanta allievi ed oltre della Scuola “Sacro Cuore” di Caserta, diretta dalla Dirigente Scolastica prof.ssa Iolanda Immacolata Guida che, per la sua distinta umiltà, è solo vogliosa d’essere per tutti semplicemente “Suor Cecilia”.
Un tripudio di ritmi, di colori, di melodie e di giochi linguistici hanno caratterizzato tutta l’esibizione densa delle più elevate qualità di creatività e di originalità. Un’alchimia perfetta ed irripetibile per una rappresentazione multiculturale allegra e fiabesca ad un tempo, tipica dello stile educativo delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore di Caserta.
Gli allievi, tutti bravissimi, hanno saputo regalare al pubblico momenti intensi e commoventi di autentica e profonda poesia. Anche i più piccoli si sono immersi profondamente nei ruoli che hanno interpretato: sono stati registi di loro stessi, misurando gestualità, movenze e voci, mantenendo i tempi e dando ritmo adeguato ai diversi momenti (mai cali né eccessi), e tutto è stato coordinato da un accompagnamento instancabile delle stesse suore e delle insegnanti Stefania Corteggiano di Ginnastica, Margherita Tazza di Musica e Michela Gazzillo, sempre pronte ad accompagnare (per frenare all’inizio qualche eventuale fuga in avanti), ma i piccoli hanno saputo proseguire di volta in volta con gioiosa serenità, sicurezza, simpatia e spontaneità.
Briosa e fiabesca anche la scenografia, essenziale, ma significativa e con un’anima multietnica che, di volta in volta, suggeriva percorsi e tempi. Interpretazioni senza esitazioni, espressioni gioiose e spontanee di talenti, anche naturali, sempre sostenuti dalle bravissime “maestre”. Singolare emozione ha suscitato anche la mostra dei dipinti su tela effettuata dai bambini seguiti dalla Maestra d’Arte Mena Natale. L’atmosfera è stata, poi, anche impreziosita dalla voce si Sr Michela (insegnante e giovane suora riparatrice) che, con il canto “Riparo il tuo cuore”, ha regalato ai presenti un messaggio di Amore di Madre Isabella de Rosis (fondatrice delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore di Gesù), raggiungendo gli angoli più silenziosi della mente e del cuore di ciascuno.
Cosa dire di più? Tutti gli allievi del Sacro Cuore sono stati capaci di raccontare e mettere in scena le ragioni ed i sentimenti più nobili del cuore, in un modo straordinariamente efficace, capace proprio di arrivare “a tutto cuore” al cuore di ciascuno attraverso le diverse espressioni dell’arte.
“Animus pascitur, unde laetatur”, “Nutre la mente solo ciò che la rallegra” afferma Sant’Agostino nelle Confessioni (Cap. XIII, 27, 42), indicando che il segreto della Conoscenza e della Scienza sta in quella profonda, intima gioia che essa trasmette, in quanto è solo ciò che dà gioia che muove la nostra attenzione, il nostro cuore, la nostra mente. Tutto parte dal gioco, dalla dimensione ludica, per rinforzare le capacità e le potenzialità di attenzione degli alunni, per creare relazioni basate sull’empatia, per raggiungere, infine, i traguardi importanti di sviluppo e di maturità umana. Lo scrittore francese Marcel Proust definisce la musica, la danza e l’arte, in generale, come opportunità per i bambini di esprimere il loro mondo interiore, la propria affettività e la loro emotività. Quando il bambino entra nel mondo della scuola, l’arte può diventare uno strumento gioioso necessario e indispensabile: la scuola è, infatti, luogo di espressioni culturali e di significati profondi, che consente di integrare cultura ed esperienza. L’educazione e la sensibilizzazione all’arte a scuola, con i suoni, con la voce, con il corpo, con gli strumenti ed i mezzi a disposizione, permette, infatti, ai bambini di esplorare la propria emotività, di scoprire la dimensione interiore e, quindi, di sviluppare e affinare la propria affettività. L’ascolto e la riproduzione di suoni, di melodie e canzoni, anche attraverso la propria corporeità, consente al bambino di attivare e sviluppare processi di apprendimento plurifunzionali, competenze cognitive, capacità di analisi e di sintesi, capacità logiche e deduttive. L’arte, dunque, (come la musica, la danza, la pittura), in quanto unione, complicità e rispetto, è una forma comunicativa che racchiude e veicola un’infinità di significati profondi in quanto è strettamente congiunta all’immaginazione e al pensiero, alla corporeità e alla motricità, ed è quindi intimamente legata a tutta la sfera esistenziale dell’essere umano. In questo risiede la sua grandezza e la sua importanza educativa: attraverso l’esperienza artistica si possono, infatti, sviluppare anche competenze affettive e relazionali, come ad esempio la capacità di ascoltare, di percepire e di interpretare le emozioni dell’altro, di accettare il diverso, di porsi in relazione con gli altri nel mondo, di interiorizzare comportamenti civilmente e socialmente responsabili.
Nasce, quindi, spontanea una riflessione sulle finalità della scuola: la scuola che si interroga e riflette su se stessa alla ricerca costante di una identità propria in una società così complessa come quella attuale.
“Una scuola dovrebbe essere sempre il luogo più bello di ogni città, di ogni villaggio” affermava Oscar Wilde. Allora la scuola dovrebbe essere un luogo dove davvero ogni docente contribuisca, con singolare sensibilità, alla crescita dell’affettività, della creatività e dell’immaginazione di ciascuno studente, valorizzando al massimo i suoi talenti e creando l’ambiente “più adatto” perché questo avvenga …; un luogo dove ogni bambino, ogni giovane possa apprendere “con emozione” in maniera serena e stimolante …, e possa sentirsi stimato, benvoluto ed amato, manifestando il desiderio di scoprire, di apprendere.
È un viaggio che l’anima fa … e questo vale sia per il discente sia per il docente.
Se tale luogo esiste realmente allora la scuola ha conseguito l’obiettivo per cui essa è nata e può essere definita una scuola “affermatrice” di vita e di scienza.
 

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