Il 31 maggio 2018 Giornata mondiale senza tabacco

Il 31 maggio 2018, come ogni anno dal 1988, si celebra la giornata mondiale senza tabacco, ricorrenza per sensibilizzare la popolazione contro il vizio e i rischi del fumo, ed occasione per i fumatori per astenersi dal fumo nell’arco delle 24 ore.
Come noto, il tabacco è un prodotto agricolo che si ottiene dalle foglie delle relative piante, che ha all’interno, tra le 500 sostanze, la nicotina.
L’uso del tabacco si è sviluppato tra i popoli originari del continente americano e solo successivamente, con l’avvento dei colonizzatori europei, si è diffuso anche in Europa, divenendo in poco tempo popolare.
Secondo quanto riportato dalla FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, i principali produttori di tabacco sono Cina, Stati Uniti, India, Brasile, Turchia, Zimbabwe, Malawi, che insieme producono circa l’80% della produzione globale. L’Italia, nel 2005, era al nono posto con 102.765 tonnellate di tabacco prodotte, pari al 2% della produzione globale totale.
Per quanto riguarda il consumo, i principali consumatori di tabacco, in Europa, si trovano rispettivamente in Francia, Germania, Grecia, Italia, Olanda, Spagna e Regno Unito.
L’uso del tabacco da vita al fenomeno del tabagismo, più conosciuta come abitudine o dipendenza dal fumo di tabacco. Il tabagismo è in gran parte da attribuire alla dipendenza che da il tabacco a causa della presenza di nicotina, sostanza stimolante che provoca nell’utilizzatore un miglioramento temporaneo di memoria, umore, velocità di riflessi.
Di contro, la somministrazione della nicotina attraverso il fumo di tabacco pone il consumatore di fronte ad una lenta morte del tessuto cellulare sano, a causa della privazione di ossigeno, portando – nell’uso cronico – una serie di malattie tra cui il carcinoma del polmone, l’enfisema polmonare e le malattie cardiovascolari.
Malattie che negli anni hanno costituito un problema di salute pubblica, al punto da spingere molti governi a regolamentare con fermezza la vendita dei prodotti contenenti tabacco (tra cui sigarette e tabacco sfuso), a vietarne esplicitamente la pubblicità, e ad imporre i produttori alla raffigurazione di opportuni avvisi sui pacchetti, oltre ad una serie di iniziative importanti, recepite da tempo anche dall’Italia, come il divieto di fumo in tutti i luoghi pubblici.
Il fumo provoca circa 9.000.000 di morti ogni anno, nel mondo, parte dei quali morti per fumo passivo. Pertanto i Governi, visti gli incrementi dei costi della sanità pubblica, non hanno potuto non intervenire per arginare la problematica.
In ogni caso è bene che i fumatori – cronici o occasionali – valutino quanto prima la fuoriuscita dal vizio del fumo, sebbene spesso sia ritenuto difficile.
Come fare quindi per smettere di fumare? La cosa più semplice da fare, per quanto possa sembrare strano, è abbandonare con decisione il vizio del fumo. Qualora non ci riesca da soli, è possibile rivolgersi al medico di famiglia e decidere insieme un percorso. Percorso che può comprendere oltre che a terapie farmacologiche anche sostegno psicologico da operatori specializzati.
Per approfondire:
–    Projections of tobacco production, consumption and trade to the year 2010
–    Ministero della Salute – Rischi per la salute
–    Ministero della Salute – Come smettere di fumare

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post