France Théâtre va in scena a Caserta con “Saint-Germain des Près”

“Tutto ciò che si apprende attraverso un’emozione non si dimentica mai”. È l’idea che anima dal 1998 i progetti teatrali di France Théâtre, unico ente teatrale francese in Italia dedicato all’apprendimento della lingua francese attraverso l’Arte Drammatica. Diretto da Frédéric Lachkar, attore, cantante e drammaturgo francese, lo spettacolo, che ha visto la partecipazione del nutrito pubblico studentesco casertano e non solo, è stato presentato sabato 17 febbraio al Cineteatro Duel Village e ha portato in scena la realtà attuale dei giovani vissuta nei loro codici espressivi ed emotivi.
L’ambientazione è quella di Saint-Germain-des-Prés quartiere situato nel VI arrondissement tra il Boulevard Saint-Germain e la Senna e deve il suo nome all'omonima e splendida Abbazia in stile gotico risalente al 542, antichissimo luogo di culto cattolico nel quartiere Latino.
La drammaturgia prende vita ai nostri giorni in un cafè nel cuore del quartiere parigino da sempre luogo di ritrovo di artisti e intellettuali. Gabriel, il giovane conduttore del bar, è un ragazzo che sogna di diventare musicista e appena può si rifugia nelle note del suo pianoforte che dà voce ai suoi pensieri. Recita quotidianamente un ruolo che non gli appartiene, ma in seguito all’ennesima delusione accade qualcosa di sorprendente e magico: viene catapultato in un’altra dimensione. Il bar è lo stesso, come il quartiere e il pianoforte, solo che a fargli da compagni di viaggio sono la Bande de Zazous, un gruppo di bizzarri ragazzi che condividono con Gabriel le stesse passioni.
Attraverso la danza, il canto, l’armonia della fisarmonica e del pianoforte i giovani artisti descrivono a Gabriel il loro mondo che altro non è se non lo stesso quartiere di settant’anni prima, nel secondo dopoguerra. Un tuffo nel passato in cui filosofi, letterati, attori e musicisti animano i locali sotterranei di rue de Rennes e le “brasseries” della Rive-Gauche. Al jazz americano si affiancano in quel periodo le idee della corrente filosofica dell’esistenzialismo. Il giovane osserva la distruzione lasciata dalla guerra e inizia a ricostruire la sua vita grazie ai coetanei. Le relazioni, la forza di andare avanti, la speranza, la cultura del tempo, a cui si avvicina attraverso la conoscenza di illustri avventori quali Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Juliette Gréco, Jean-Luc Godard e il poeta Jacques Prévert, lo aiutano ad acquisire la consapevolezza di sé e la volontà di superare le difficoltà del suo cammino.
Gabriel rivela ai suoi nuovi amici come il progresso abbia trasformato la vita e racconta la sua quotidianità in uno scambio appassionante tra i due periodi storici da cui nascono battute vivaci e divertenti, complice il coup de foudre con Zaza, una dei giovani personaggi del sobborgo parigino.
Il musicista vive una profonda inquietudine e non riesce a decidere se restare in una realtà semplice per l’assenza della tecnologia o ritornare alle sue abitudini. L’aiuto offerto dai personaggi del passato apre finalmente i suoi occhi mostrandogli ciò che è sempre esistito, ma così dannatamente difficile da individuare. Testimone di un tempo lontano Gabriel comprende che il significato vero dell’esistenza sono i sogni e le passioni, il vivere cercando la felicità attraverso i palpiti del cuore insieme alle paure, alle gioie, alle delusioni. Credere in se stessi è il messaggio che il giovane musicista ci trasmette poiché se la fortuna talora ci arride, il più delle volte sono la determinazione e la volontà a sostenere le nostre azioni permettendoci di volare ad alta quota e mantenere la rotta senza mai cadere, senza mai cedere a ciò che la realtà circostante ci impone.
Ciò significa non farsi sopraffare passivamente dagli eventi, ma ascoltare le parole del proprio animo, quelle spesso offuscate dai tanti pensieri di ogni giorno. "Saint-Germain-des-Près" è tutto questo. Un viaggio in se stessi, nei propri pensieri, nei sogni che ognuno rincorre sin da bambino e che si palesano molte volte in modo così cristallino e fattibile. Sta a noi dunque renderli possibili!

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