Crocifissi affissi alle pareti delle aule
All’ISISS Foscolo di Teano e Sparanise sono arrivati i Crocifissi e sono stati affissi alle pareti delle aule, degli uffici, dei laboratori, della palestra e della biblioteca. Dovunque ne mancava qualcuno. Dopo aver constatato la loro assenza dalle pareti, infatti, il dirigente scolastico Paolo Mesolella ha deciso di rimettere al proprio posto le Croci che dopo i lavori delle “Scuole Belle”, erano scomparsi dalle aule.
Non per scelta, sia chiaro, semplicemente perché mancavano: probabilmente tolti provvisoriamente durante i lavori di tinteggiatura e mai rimessi al proprio posto. I Crocifissi avevano fatto la fine di qualsiasi suppellettile. Specialmente in una scuola dove i lavori ed i trasferimenti delle classi da una parte all’altra, non sono mai mancati. Mentre c’è un lavoro, in genere, le aule vengono spogliate e dopo, se c’è chi si preoccupa di riportare le lavagne, le cartine geografiche e i portapanni, nessuno pensa al Crocifisso. Ora però, tutti i Crocifissi sono ritornati al proprio posto. “Il Crocifisso, spiega il preside Mesolella, è un elemento irrinunciabile del patrimonio storico e culturale del nostro paese. Le polemiche sulla sua presenza nelle aule scolastiche, hanno profondamente ferito questo nostro valore. E’ questo il senso della nostra proposta: il Crocifisso è un simbolo che ci accomuna tutti: europei e non solo. E’ un segno fondamentale della nostra cultura”. Nel disegno di legge del deputato Federico Bricolo c’è scritto: “Il Crocifisso deve essere esposto in tutti gli uffici pubblici della Repubblica. Vale a dire: non solo uffici in senso stretto, ma anche scuole, università, consigli regionali, provinciali, comunali, seggi elettorali, carceri, uffici giudiziari, caserme, asl, stazioni, porti, aeroporti, sedi diplomatiche e consolati italiani. La proposta di legge prevede anche sanzioni per chi rimuove il Crocefisso dall’ufficio pubblico: può essere punito con l’arresto fino a sei mesi oppure con un’ammenda fino a mille euro. Stessa sanzione per il pubblico ufficiale che si rifiuti di esporlo o non vigili affinché sia rispettata tale legge. Una proposta forse poco attuabile in un’Italia multietnica, ma l’introduzione del Crocefisso negli uffici pubblici è certamente un segno di rispetto verso la nostra storia e la nostra cultura cristiana”.