Intitolazione di una Casa Circondariale alla Vittima del Dovere: Antimo Graziano

Con decreto in data 01-02-2016 il Capo Dipartimento Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, Santi Consolo, ha disposto l’intitolazione di strutture penitenziarie ai Caduti, al fine di rendere un tributo d’onore a quanti, appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria e all’Amministrazione Penitenziaria, hanno immolato la propria vita al servizio dello Stato. Il comunicato così riporta: "Le intitolazioni degli Istituti penitenziari e delle Scuole di formazione – sottolinea Santi Consolo – è espressione del riconoscimento che dobbiamo al sacrificio dei nostri Caduti e un atto di sincera vicinanza ai loro familiari. Ho assunto l’impegno di completare le intitolazioni di tutte le strutture penitenziarie ai nostri Caduti, certo di interpretare la volontà e la condivisione di tutta l’Amministrazione Penitenziaria e delle Organizzazioni Sindacali, per tenere viva la memoria e l’altissimo esempio di abnegazione ai Valori e al rispetto della legalità, fino ad immolare la propria vita. Il calendario 2016 della Polizia Penitenziaria – Nel Loro Ricordo – è stata una ulteriore testimonianza dell’impegno a tenere viva la memoria del loro sacrificio". Nell’elenco delle strutture da intitolare una Casa Circondariale in memoria del Brigadiere Antimo Graziano. Infatti, lunedì, 25 luglio 2016 con una solenne cerimonia la Casa Circondariale di Avellino sarà intitolata ad Antimo Graziano alla presenza dei familiari e delle varie cariche istituzionali tra cui l’Amministrazione Comunale della Città di Bellona. A Bellona la notizia è stata appresa con orgoglio perché, orgogliosi sono i bellonesi del loro compaesano che preferì offrire la propria vita per non cedere alle richieste di malavitosi. Antimo Graziano nacque a Bellona (CE) il 4 giugno del 1937. Arruolatosi nel Corpo degli Agenti di Custodia (oggi Polizia Penitenziaria) a seguito del corso di formazione professionale fu assegnato, con il grado di Brigadiere, al servizio amministrativo – Ufficio Matricola – del Carcere di Poggioreale di Napoli. Convolato a nozze con Maria Rosaria Marano ebbero due figlie: Concetta e Rosanna. Fu marito e padre esemplare. Il 14 settembre 1982 il Brigadiere degli Agenti di Custodia Antimo Graziano fu ucciso sotto casa a Piscinola, un quartiere alla periferia di Napoli nord. Dirigeva da sei anni l'ufficio matricola nel carcere di Poggioreale. Un ufficio importante dove si decidevano i trasferimenti, i permessi e la destinazione di ogni singolo detenuto quindi particolarmente sotto le attenzioni della malavita. Quel giorno il Sottufficiale terminò il turno di lavoro alle quattordici. Il tempo di riordinare l’ufficio, dare le consegne al suo collega e via, verso casa. Ma non sapeva che, proprio sotto casa, in via del Salvatore, nel popoloso quartiere di Piscinola, un sicario lo aspettava. Antimo arrivò una quarantina di minuti dopo aver ultimato il turno di lavoro. Il "killer" lo aspettò in un punto strategico in modo che la visuale fosse sempre la migliore. Il quartiere di Piscinola, circondato dagli affollatissimi quartieri di Scampia, Miano e Marianella, è un dedalo di vicoli. Quando il Brigadiere Graziano uscì dal carcere di Poggioreale a bordo della sua berlina, una FIAT 127. Imboccata via del Salvatore una strada in discesa che conduceva alla piazza principale di Piscinola, il Brigadiere Graziano, percorse qualche decina di metri e poi rallentò per svoltare nel portone della propria abitazione. Un sicario, a volto scoperto, si avvicinò all'automobile, non gli diede il tempo di scendere. Sparò ripetutamente contro Antimo Graziano con una pistola a tamburo. Il Sottufficiale colpito al viso, al collo ed al braccio si accasciò sul volante. L'automobile, ormai senza guida, continuò la marcia sulla strada in discesa finendo contro il muro di una chiesa. L'assassino allontanatosi velocemente, a piedi, lungo via del Salvatore, raggiunse la piazza, dov’era ad attenderlo il complice. Subito dopo fuggirono. Il Brigadiere Antimo Graziano è stato riconosciuto "Vittima del Dovere", ai sensi della Legge 466 del 13-08-1980 dal Ministero dell'Interno, insieme ai suoi colleghi: Nicandro Izzo, Giuseppe Salvia, Agostino Battaglia, Domenico Russo, Pasquale Mandato, Ferdinando Liguori e Alfredo Paragano ed in loro memoria, nel corridoio d'ingresso della Casa Circondariale di Poggioreale, è affisso un marmo commemorativo.

 

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