La tracciabilità del nostro “Oro Bianco”

Alla Fiera Agricola presso il Polo Fieristico si è tenuto un importante convegno “Dove la mozzarella di bufala campana DOP?Dalla tracciabilità di filiera ai nuovi orizzonti durante il quale sono stati illustrati i primi risultati di tracciabilità effettuati dal Dipartimento per la Qualità Alimentare e dell’Istituto Zooprofilattico per il Mezzogiorno. In tale convegno si sono illustrate importanti novità in termini di prospettive per la filiera bufalina per la conquista di nuovi mercati internazionale e per la possibilità di poter certificare l’origine di tale prodotto in base all’espressione genetica del DNA. Da questi risultati di tracciabilità della filiera bufalina il prezzo del latte da stalla esce rafforzato passando da un valore di 70 centesimi, crollato durante il periodo di crisi economica, fino a un valore di un euro e 40 centesimi come ha ribadito anche il collaboratore del ministro per le politiche Agricole, Corrado Martinangelo. La sicurezza della filiera bufalina data con i risultati  della tracciabilità nazionale può essere ulteriormente rafforzata con la creazione di un tavolo regionale approfittando pure della creazione di organizzazioni produttrici di latte bufalino per dare ancora maggior forza al nostro settore allevatoriale. Vi è stato anche l’intervento del consigliere delegato per l’agricoltura della Regione Campania, Francesco Alfieri, che ha assicurato tutto il supporto della Regione Campania perché la filiera bufalina possa essere l’arma vincente della nostra Terra ma va anche sostenuta. Inoltre il commissario dell’Istituto Zooprofilattico, Antonio Limone,  ha sottolineato anche l’esigenza di andare oltre  il nostro oro bianco come la Mozzarella ma perché si può fare anche altro con il latte di bufala. Infatti secondo i dati dell’Istituto Zooprofilattico in Italia esistono molte imprese coinvolte nella filiera bufalina Dop e non Dop ossia 1551 allevamenti (1103 solo in Campania), 285 intermediari di latte e ben 358 caseifici (188 dei quali in Campania). Un dato significativo che ci dà la certezza di quanto latte bufalino sia in circolazione. Ha chiuso i lavori del convegno Vincenzo Carrozzino del Mipaaf, che ha voluto sottolineare che bisogna investire di più  nei paesi extra Ue, un’area importante per un maggior sviluppo, per offrire la possibilità alle imprese di questa filiera di potersi espandere sempre di più e lottando contemporaneamente la contraffazione dei nostri prodotti.

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