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L’Italia: un paese costantemente in guerra

Il bollettino è quello di una guerra, con oltre novemila morti in un anno. Forse non tutti sanno che tra le mura domestiche si nascondono pericolose insidie, forse più che al lavoro. In effetti, secondo le rilevazioni ufficiali, su circa 60 milioni di abitanti, ogni anno avvengono in Italia oltre 3 milioni e mezzo di infortuni in ambiente domestico (1 infortunio ogni 17 abitanti), con 8.000 casi mortali (1 morto ogni 7.500 abitanti): un numero enorme di casi che colpisce prevalentemente la popolazione femminile ed i bambini da 1 a 4 anni (per questi ultimi, gli incidenti domestici sono la prima causa di morte).
Se si considera che nel lavoro, su circa 23 milioni di lavoratori, accadono ogni anno “solo” 950.000 infortuni (1 infortunio ogni 24 lavoratori), con 1.300-1.400 morti all’anno (1 morto ogni 17.000 lavoratori), si ha immediatamente il polso di un fenomeno pressoché dimenticato dai media nonostante i numeri ben più rilevanti, e sicuramente di altrettanto grande rilevanza umana, sociale ed economica.
L'Eurispes, Istituto di Studi Politici Economici e Sociali, ha realizzato un'analisi esplorativa sugli infortuni sul lavoro, avvenuti in Italia negli ultimi anni.
I dati sono tutt'altro che confortanti, al punto che l'istituto definisce il fenomeno degli incidenti nel mondo del lavoro "peggio di una guerra". Dall’aprile del 2003 (anno di inizio della 2° Guerra del Golfo) all’aprile 2007, infatti, i militari della coalizione che hanno perso la vita durante le operazioni belliche sono stati “solo” 3.520 mentre i morti sul lavoro in Italia dal 2003 all’ottobre del 2006 sono stati 5.252.
A questi dati, si noti bene, non sono stati assommate le morti avvenute per incidente in ambito domestico che, come visto, sono addirittura più numerose di quelli che avvengono sul lavoro e, analogamente, non sono state considerate le morti per cause stradali.
Se l'Eurispes valuta gli incidenti sul lavoro come una guerra, sommando anche gli incidenti stradali e quelli domestici, come visto ben più numerosi, allora veramente è come se fossimo quotidianamente al fronte.
Svariate sono le cause degli incidenti domestici, che possono spesso interagire tra loro. Una parte di essi avviene a causa di distrazione, superficialità, scarsa conoscenza e/o inosservanza delle norme di sicurezza, la presenza in casa di apparecchi o sostanze chimiche pericolose, ma anche, e forse soprattutto, a causa di un'inadeguata cultura della sicurezza e della prevenzione.
E’ necessario infatti rilevare che il tasso più elevato di incidenti avviene nelle famiglie meno acculturate, proprio perché meno edotte dell’importanza della prevenzione.
I tipi di incidente che si verificano con maggior frequenza sono le cadute, gli urti, i tagli e le ustioni, le folgorazioni, le intossicazioni alimentari mentre i luoghi dove maggiormente tali incidenti dipendono in buona parte dalle peculiarità costruttive ed architettoniche (pavimento, spigoli ed altri parti fisse, impianti) all'origine dell'incidente ma anche in virtù delle attrezzature ivi presenti e le funzioni che vi si svolgono, oltre che a causa del maggior tempo che in taluni ambienti si trascorre.  
Non infrequenti anche le intossicazioni dovute al mescolamento di due o più prodotti chimici per le pulizie nel tentativo di ottenere un “super prodotto”.
Gli ambienti della casa sono diversificati come lo sono i rischi che nascondono.
E, forse, non tutti immaginano che la stanza di casa che le statistiche ci dicono essere il più rischioso è la cucina e che chi rischia di più sono bambini e anziani.

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