Un gene “spegnimento” del cancro

Due buone notizie arrivano dagli scienziati italiani per cercare di sconfiggere la terribile malattia del cancro e da cui si aspettano importanti implicazioni sul fronte clinico. Le speranze di arginare tale malattia sono nelle mani di Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’ospedale Humanitas di Rozzano (Milano) e la seconda da Antonio Iavarone, docente di patologia e neurologia al Columbia Medical Center di New York. Il primo ha dimostrato, insieme alla sua èquipe, che esiste un gene capace di spegnere il cancro non agendo allo stesso modo degli altri oncosoppressori sulla cellula tumorale che è stata inserita in un particolare microambiente infiammatorio nel quale e grazie al quale cresce e prolifera. La scoperta, uno studio finanziato dall'Associazione italiana per la ricerca contro il cancro (Airc), quindi ha identificato per la prima volta una molecola dell’immunità innata PTX3 che si comporta come un oncosoppressore, cioè che frena la formazione del cancro con un meccanismo unico e tenendo sotto controllo la risposta infiammatoria in modo diverso dagli altri oncosoppressori. Anche grazie al sostegno di Airc (programma di donazione del 5×1000) stanno testando la molecola PTX3 come potenziale farmaco per impedire le infezioni da Aspergillus nei pazienti affetti da tumore e con le difese immunitarie compromesse. Il direttore scientifico, Alberto Mantovani, ha voluto pure precisare che si può paragonare la cellula tumorale ad un’automobile che se ha sempre l’acceleratore premuto (ovvero significa avere sempre attivi gli oncogeni, i geni che la fanno riprodurre) e si prova a frenare l’automobile (intendendo per “freni” gli oncosoppressori che cercano di sopprimere la crescita tumorale e che tengono sotto controllo l’infiammazione che è terreno fertile per il cancro). Quindi se i freni o gli oncosoppressori non funzionano si attivano una cascata di mediatori dell’infiammazione, detta complemento, che ne promuovono la crescita e l'instabilità genetica. Mentre la scorsa estate il docente Antonio Iavarone ha scoperto che il glioblastoma , un cancro al cervello, è causato dalla fusione di due geni e tale alterazione produce due proteine che rendono il tumore aggressivo. La sperimentazione è stata eseguita su due pazienti  con una molecola che blocca l’attività di una delle due proteine con buoni risultati per cui il tumore si è ridotto. Comunque c’è anche da sottolineare che negli ultimi anni si è scoperta una certa relazione tra cibo e salute che vanno di pari passo e sicuramente un'alimentazione corretta e sana ci può mantenere al sicuro da malattie e farci vivere più a lungo.

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