Sant’Angelo in Formis, un luogo ricco di storia

Alle falde del monte Tifata si estende S. Angelo in Formis che dai patrizi Romani era considerato luogo di villeggiatura per i suoi bagni termali e le acque sorgive ricche di minerali.
Nell’anno 929 d.C. fu edificata la chiesa di S. Michele sul luogo dove esistevano i ruderi del tempio pagano dedicato a Diana Tifatina. Nel 1073 la chiesa fu riedificata dall’Abate di Montecassino Desiderio che colà si era ritirato. Diventata Basilica, Desiderio fece costruire alcune celle per ospitare altri confratelli. Il succedersi degli eventi storici fecero sì che S. Angelo in Formis fosse occupata dalle soldataglie Saracene dopo che avevano sottomesso Capua, costringendo i cittadini a fuggire sulla collina Palombara nei pressi di Triflisco dove nell’anno 823 d. C. costruirono la città di Sicopoli. Con l’occupazione dell’antica Capua,da parte delle truppe Cartaginesi comandate da Annibale, anche S. Angelo in Formis subì la stessa sorte. Durante la battaglia sul Volturno tra i Garibaldini e le truppe Borboniche, Garibaldi diresse la battaglia dal terrazzo antistante la Basilica Benedettina. Sul monte Tifata, ancora oggi, si possono visitare numerose grotte con all’interno poggi in cemento sui quali riposavano i garibaldini in attesa di sostituire i commilitoni di ritorno dalla battaglia. In memoria dei garibaldini caduti in battaglia, fu costruito un cimitero. Tre sono le tombe che custodiscono i resti. Sul marmo della tomba di sinistra si legge:”Qui dorme il sonno eterno Botti Renato di anni 19 nativo di Fiorenzuola. Le sue ossa furono raccolte dalla carità cittadina”. Il marmo della tomba centrale riporta:”Alla memoria del Capitano Salvatore Monti e del Tenente Rossi del II Battaglione del I Reggimento della Brigata Basilicata, che il proprio sangue e la vita nel combattimento del 15/10/1860 all’Unità d’Italia generosamente versarono”.Infine il marmo della tomba di destra:” Qui giacciono le ceneri di un manipolo di prodi che il giorno 1/10/1860 morirono per l’Unità d’Italia “.
Durante il II conflitto Mondiale S. Angelo in Formis fu occupata dalle truppe Alleate, comandate dal Generale Lucien Truscott, che si disposero per la battaglia sul Volturno contro le truppe Germaniche comandate dal generale Fritz Hubert Graser, attestate sulle colline prospicienti Triflisco. La battaglia fu cruenta e molti furono i soldati che, da ambo le parti, persero la vita. Oggi S. Angelo in Formis ha cambiato volto: una moderna piazza con aiuole e getti d’acqua abbelliscono l’ingresso in paese; la strada principale, considerata il corso, è ricca di negozi, bar e pizzerie e la Basilica Benedettina, per la sua unicità dei dipinti risalenti all’anno 1000, continua ad essere visitata da turisti, appassionati di pittura, che giungono da tutto il circondario e oltre.

 

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