Pagate per piangere

Aveva bussato a tutte le porte e tutte erano rimaste chiuse. Ormai Matteo S., un giovane bellonese, dopo tanto chiedere, decise di emigrare in Svizzera nella certezza di trovare quel lavoro che non era riuscito ad ottenere nel suo paese nativo. In terra straniera iniziò una nuova vita: lavoro soddisfacente, svago e tante altre soddisfazioni; ma la più bella soddisfazione fu quando incontrò Rosalia, una bruna siciliana, anch’ella giunta in Svizzera per rifarsi una vita. Tra il fidanzamento ed il matrimonio trascorsero pochi mesi e i due convolarono a nozze tra la gioia dei genitori e degli amici presenti alla cerimonia. Una volta l’anno, Matteo e Rosalia, si recavano in vacanza in Sicilia a casa di nonna Lucia. Dopo alcuni anni, inaspettatamente, appresero della scomparsa della nonna e dalla Svizzera volarono a Palermo per l’estremo saluto alla cara defunta. Una tradizione che risale agli antichi greci, impone uno speciale rito tuttora rispettato dai siciliani: assoldare un gruppo di donne che avrebbero dovuto piangere la perdita di nonna Lucia. Matteo restò ammutolito alla vista di sei donne, vestite di nero, che, sedute nei pressi del letto, scoppiarono in un pianto dirotto accompagnato da lamenti e gemiti intercalati da singhiozzi. Al termine della cerimonia funebre, i familiari ritornarono a casa seguiti dal gruppo delle “piagnone” in attesa della somma pattuita. Al momento di pagare, il padre di Rosalia, Carmelo, affermò: ” Cinque di voi hanno pianto in modo veritiero e convincente: abbondanti lacrime hanno solcato il volto ed ho notato gesti di disperazione e uditi strazianti lamenti. Soltanto la prima a sinistra ha deluso le nostre aspettative: non mostrava dolore, né ha gesticolato a sufficienza. Per tale ragione intendo ridurre la somma pattuita e la vostra amica  riceverà soltanto 50 euro, poiché ha versato lacrime senza mostrare alcun dolore”.  La giovane donna, con voce sommessa, aggiungeva: ” Questa è la mia prima volta; la prossima volta mi impegnerò di più versando lacrime di dolore e mostrando tutta la sofferenza necessaria.”  Ma l’uomo, irremovibile, le dava solo la metà del prezzo pattuito mentre Matteo, seduto sul divano, tratteneva una risata coprendo il volto con le mani.

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