Petizione contro lo scatto alla risposta

Parte una singolare petizione che, sicuramente, non tarderà ad avere una vasta eco tra i cittadini. L'iniziativa si propone di sensibilizzare l'opinione pubblica per costringere le compagnie telefoniche ad abolire l'odioso balzello rappresentato dallo "scatto alla risposta". Com'è noto nelle telefonate gli utenti sono tenuti a pagare un gravoso obolo che porta nelle casse dei gestori telefonici circa 400 delle vecchie lire per ogni singola chiamata (oltre alla normale tariffa), e questo avviene anche se la conversazione non viene posta in essere per problemi sulla linea telefonica. In passato si era sostenuto che questo "contributo" dovesse servire a sostenere economicamente l'allora nascente rete mobile, affinché avesse piena diffusione su tutto il territorio nazionale. Ma oggi lo scatto alla risposta non trova nessuna giustificazione. La petizione presto sarà coordinata a livello nazionale coinvolgendo tutte la Associazioni interessate all’iniziativa, in particolare quelle dei Consumatori. La dott.ssa Milena Di Lello ha provato ad effettuare un semplicissimo calcolo: Se nell'arco di un mese effettuiamo in media anche una sola telefonata al giorno, perdiamo inutilmente circa 5 euro in spese di “scatto alla risposta”. Per cui ad una ricarica del valore di 25 euro, corrisponderà ad un traffico telefonico di appena 20 euro”. L'obiettivo è quello di raggiungere, prima possibile, un milione di firme, che saranno poi consegnate al Ministro delle Attività Produttive nonché all'Autorità Garante affinché, dopo il sacrosanto taglio delle spese di ricarica, procedano all'eliminazione di questo ulteriore balzello.

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