La Crociera della Pace

MSC CROCIERE – CAFETRAVEL, con il Patrocinio dell’UNICEF

presentano l’evento dell’anno

PEACE BOAT – LA CROCIERA DELLA PACE”

L’iniziativa ha per oggetto la realizzazione di una Crociera sul Mediterraneo per portare ai paesi raggiunti dalla nave un messaggio di pace e speranza. La Ns. iniziativa nasce da presupposti diversi da precedenti iniziative similari. Nel 1999 si realizzò con la partecipazione dell’UNESCO e dell’organizzazione mondiale degli scout la “Crociera della pace”. Essa visitò i paesi orientali del mediterraneo ed aveva lo scopo di formare circa 100 giovani alle tecniche di risoluzione dei conflitti. La ns. crociera ha obiettivi completamente diversi, ad essa si coinvolgeranno tutti gli istituti “Religiosi della nostra regione, con la finalità di mandare un concreto messaggio di impegno per la pace, la cooperazione e l’integrazione dell’Europa sud orientale in un Unione europea aperta e solidale, raccogliendo in sé associazioni, organizzazioni sociali, ONG. Si cercherà di creare un progetto di collaborazione Euro-Araba per i giovani che saranno la classe dirigente del futuro. Con questa non ci si illude di risolvere le annose questioni mondiali ma si vuole posare la prima pietra di ben altre iniziative del genere che attraverso la loro risonanza smuovano i palazzi che contano. Vogliamo creare un simbolo che nell’immaginario collettivo preparino nuove generazioni di cittadini a fare la loro parte. Peaceboat sarà una nave da crociera facendola diventare una scuola della pace viaggiante. Giovani, adulti, persino anziani saranno indotti, attraverso incontri e seminari nei teatri della nave, a incontrare gli altri popoli oggi poco conosciuti. Dopo questi incontri nelle sale adibite, dove la tolleranza, il dialogo, la storia dei conflitti ed i tentativi di risoluzione pacifica, dopo aver incontrato persone di nazionalità diverse, i croceristi avranno l’opportunità di pensare che vale la pena trovare strade originali per “fare pace” e non solo parlarne.

Il progetto darà un impressionante serie di risultati, come la creazione di gruppi di lavoro dei croceristi che svolgeranno un ruolo importante nella stesura di proposte rivolte principalmente ai beneficiari finali che sono bambini ed adolescenti (i più colpiti da queste guerre sanguinose).

Siamo consapevoli che la nostra iniziativa contro la guerra ed il terrorismo sarà il primo tassello che costruisca alcune campagne e iniziative con Enti, Stati e emittenti Televisive, anche private (RAI e MEDIASET) attraverso:

la costruzione di un’economia alternativa e solidale. A partire dalla difesa dei beni comuni e del patrimonio culturale dell’umanità;

il rispetto del diritti internazionale e dei diritti umani e dei popoli – attraverso pressioni dal basso e sanzioni verso quei governi che violino il diritto internazionale ed i diritti umani;

una presenza della società civile nei conflitti attraverso una “diplomazia dal basso” e popolare, strumento per la gestione non violenta dei conflitti stessi;

una campagna per il disarmo – per il controllo del commercio degli armamenti;

il diritto di asilo e cittadinanza per migrati e profughi;

una campagna per fermare la censura preventiva sulle guerre e sul movimento per la pace;

per una maggiore diffusione dell’informazione sui conflitti e sulle alternative di pace.

L’idea nasce dalla volontà di coinvolgere e sensibilizzare sia gli studenti che gli insegnanti attorno ad un progetto di pace, tale da sensibilizzare media e Istituzioni.

Da realizzarsi attraverso la scuola come:

luogo di esperienza culturale, aperta al mondo e capace di confrontarsi con esso, finalizzata ad offrire un significativo contributo alla definizione dell’identità personale e alla maturazione del proprio ruolo di vita;

l’idea di cultura come mezzo per raggiungere una piena realizzazione di sé;

il metodo di ricerca che li rendi parte attiva del progetto Peaceboat, dalla fase di realizzazione , alle fasi di elaborazione, realizzazione dei contatti con gli Istituti dei paesi visitati dalla nave. Attraverso lavori di gruppo, divisione dei compiti e degli impegni, gli studenti saranno favoriti a crescere nell’assunzione di responsabilità personali e collettive e a rafforzare legami di amicizia;

la figura dell’insegnante non come dispensatore del sapere, ma accompagnatore di una esperienza culturale di cui loro stessi saranno protagonisti;

l’incontro diretto con personaggi della cultura e dello spettacolo che saranno coinvolti nel viaggio della nave. Ciò favorirà una comunicazione attiva e veritiera.

Ciò permetterà agli studenti di maturare:

il valore della pace come risposta costruttiva alla domanda di assunzione delle situazioni di vita, per far emergere il bene dell’uomo, ciò che permetterà l’autentica crescita delle persone e della società;

la pace come valore alla portata di tutti, non riservato esclusivamente ad una élite di persone, a quelle cioè che gestiscono il potere politico, economico etc. o che hanno fatto delle scelte personali (missionari, religiosi, volontari laici, etc.). Tutti possiamo e dobbiamo per dovere di giustizia essere costruttori di pace;

il criterio del servizio alle persone, della solidarietà per promuovere una cultura di pace;

il criterio della pace legato a quello della giustizia . La pace si tradurrà in un atteggiamento di attenzione alle persone di tutti i continenti, in particolare verso quelle più deboli, non per un eccesso di buonismo, ma per riequilibrare una giustizia che spetta a tutti e in egual misura: il diritto di vivere e di realizzarsi pienamente. Senza questa consapevolezza non matureranno scelte di impegno sociale e politico per la pace;

la pace come valore che forma uno stile di vita, un modo di essere aperto alla solidarietà nella quotidianità e non nella straordinarietà dei gesti . La pace perciò prima di “fare qualcosa per qualcuno” significa “essere prossimi a qualcuno.

Una prima conseguenza del progetto sarà l’idea di raccogliere fondi da destinare alle associazioni di volontariato che si prodigano per l’affermazione della pace nel mondo. La raccolta avverrà in vari fasi della navigazione attraverso la partecipazione di personaggi della cultura e dello spettacolo partecipanti al progetto.

Requisiti di cantierabilità dell’iniziativa

Nuovissima nave MUSICA MSC Crociere;

Circa 3000 croceristi

– Definizione di attività di bordo mirate al tema PACE;

Sensibilizzazione autorità locali e delle scolaresche dei porti di attracco della nave;

Coinvolgimento di personaggi dello spettacolo della musica del cinema dello sport della cultura e delle istituzioni per dare valenza al tema;

Devoluzione degli incassi delle molteplici iniziative che si terranno nei vari ambienti della nave o esterni alla stessa, saranno devoluti in beneficenza all’ Unicef.

L’ITINERARIO DI PEACE BOAT

 

La partenza è prevista per il giorno nove del mese di luglio 2006 dal porto di Bari, che si raggiungerà con pullman di granturismo da Caserta.

Il resto del viaggio sarà strutturato come segue:

 

– 1° giorno partenza da Bari ore 14:00;

– 2° giorno arrivo a Katakolon (Grecia) e ripartenza;

– 3° giorno arrivo a Izmir (Turchia) e ripartenza;

– 4° giorno arrivo a Istanbul (Turchia) e ripartenza;

– 5° giorno in mare;

– 6 ° arrivo a Dubrovnik (Croazia) e ripartenza;

– 7° arrivo a Venezia e ripartenza per Bari.

 

La scelta di queste tappe è dettagliatamente descritta nella scheda della relativa città, questo perchè la Peaceboat non deve essere una semplice crociera, ma deve diventare un’occasione di gemellaggio con questi paesi e un forte segnale da inviare alle istituzioni italiane ed europee.

 

1° giorno BARI – 09/07/2006.

 

Bari, è la seconda metropoli del meridione italiano, è nata come un grande centro agricolo, industriale e soprattutto commerciale, dotato di un attivo porto, ed importante nodo di scambi con il vicino Oriente. La sua origine è strettamente legata alle attività marittime che, nel medioevo, dagli spazi immediatamente prospicienti della costa diede vita a un ordinato quartiere che per la sua precisa connotazione a scacchiera sembra essere nato su un reticolo romano poi adattato dai bizantini.

La città vecchia ospita numerose testimonianze delle civiltà che si alternarono alla guida di Bari: i romani la resero un porto molto florido in grado di ospitare decine di navi che trasportavano vino e frumento proveniente dalle campagne in grandi quantità; i bizantini consacrarono il ruolo commerciale di Bari fino all’arrivo dei Normanni, che trasformarono Bari anche dal punto di vista architettonico costruendo chiese, portali e palazzi: fu proprio in questo periodo che sorsero le principali monumenti, soprattutto San Nicola e la Cattedrale

Sotto gli Svevi (Federico II) venne restaurato il castello, che venne poi nel XVI secolo rafforzato e abbellito per farne dimora delle duchesse Isabella d’Aragona e Bona Sforza.

Il regno di Gioacchino Murat (1813) segna l’inizio dell’espansione moderna, realizzata con preciso piano regolare a scacchiera, spartito da vie rettilinee; ove si trovano il Museo Archeologico e la Pinacoteca Provinciale.

Le due chiese principali, la Cattedrale, edificata nella prima metà del secolo XI e ricostruita negli ultimi decenni del secolo XII in seguito alla distruzione della città ad opera di Guglielmo il Malo nel 1156 e la chiesa di San Nicola, rappresenta insieme al Castello Svevo Normanno le creazioni architettoniche più importanti dell’intera Puglia.

Molto affascinante è la storia di San Nicola, basilica della città. Fu eretta tra il 1087 ed il 1197 per custodirvi il corpo del santo che 62 marinai avevano trafugato da Mira, in Licia, nel 1087.

Va considerata uno dei prototipi delle chiese romanico-pugliesi; ha una facciata maestosa e semplice, fiancheggiata da due torri campanarie mozze, tripartita da lesene, aperta in alto da bifore ed in basso da tre portali, dei quali il mediano, a baldacchino su colonne, è riccamente scolpito. E’ certamente il tempio cristiano cui la cittadinanza barese è maggiormente legata.

 

2° giorno KATAKOLON – 10/07/2006.

 

Si tratta di un porto piccolo fondato alla metà del secolo scorso e legato alla leggendaria e vicinissima Olimpia: secondo gli annali che ne descrivono abbastanza dettagliatamente, ma non senza un’aura leggendaria, la nascita e la storia. Olimpia sarebbe la località pastorale prescelta direttamente dal re degli dei, Olimpo, per promuovere il culto da parte dei greci.

Olimpia, insieme a Delfi, la cittadina dedicata ad Apollo, e alla stessa Atene, è il luogo di culto mitologico più importante della Grecia tradizionale: qui nacquero i giochi olimpici che, secondo la tradizione ellenistica ripresa anche dal celebre poeta greco Pindaro, sarebbero stati intrapresi in onore di Penelope, personaggio leggendario che avrebbe dato il nome allo stesso Peloponneso.

In principio i giochi, poche specialità dedicate alla corsa o prese a prestito dalle discipline militari, che avevano caratteristiche di grande lealtà e coraggio, duravano soltanto un giorno ed erano frequentemente interrotti da cerimoniali religiosi.

Poi la celebrazione dei giochi olimpici, che si rinnovavano ogni quattro anni al solstizio d’estate, si protrasse fino a durare anche alcune settimane durante le quali qualunque conflitto veniva sospeso proprio per rendere possibile lo svolgimento dei giochi stessi.

Dopo oltre 1200 anni di storia ininterrotta le Olimpiadi chiuse nel 393 d.c. da Teodosio I per riaprire, proprio ad Atene nel 1896 su iniziativa del barone francese Pierre de Coubertin.

Tutta la vita di Olimpia si snoda intorno alle mura sacre del Santuario entro le quali si trovavano i templi e tutti i luoghi di culto.

La scoperta di Olimpia risale al 1776, ma tutti gli scavi più importanti sono recentissimi: il tempio di Zeus. Tutti i reperti archeologici sono conservati all’interno del Museo.

 

3° giorno IZMIR (Turchia) – 11/07/2006.

 

La scelta di questa destinazione è dettata dalla consistenze presenza italiana nella regione; ad una collettività residente di circa mille persone, buona parte in Turchia da decenni se non da generazioni, si è aggiunto negli ultimi anni più recenti un crescente flusso turistico che si concentra nelle località costiere tra Kusadasi ed Antalya. Vi è inoltre una limitata presenza di tecnici e dipendenti di imprese italiane.

Di rilievo la presenza di centri di interesse religioso cristiano (Casa della Madonna ad Efeso, Tarsus). Notevole è l’attività ormai pluridecennale svolta nei mesi estivi da numerose missioni archeologiche.

Quanto al settore culturale, la presenza di una collettività residente ha contribuito a sviluppare i legami con l’arte italiana, molto importanti in settori quali opera lirica, musica classica, architettura. Da qualche anno la presenza italiana è più marcata e il Consolato italiano tende a favorire e consolidare relazioni dirette tra enti ed istituzioni delle due parti.

Tra le principali Associazioni Italiane ad Izmir è presente “l’Associazione di amicizia e di cultura italo-turca creata nel 1976. Essa fornisce un supporto organizzativo al Centro Culturale Italiano “Carlo Goldoni” che svolge lezioni di lingua italiana ed un intenso programma di attività culturali – in collaborazione con il Consolato italiano – per conto dell’Istituto di Cultura di Ankara.

L’Associazione e il Centro “Goldoni” sono diventati un importante punto di riferimento culturale per la città come viene testimoniato dalla continua e crescente richiesta di corsi di italiano da parte della comunità smirniota: dai 288 iscritti del 1995 si è infatti giunti, con sorprendente velocità, al record di 1579 studenti nel 2005.

Dono presenti anche la Scuola Materna ed Elementare Italiana che da decenne accoglie bambini italiani, turchi e stranieri; è un’istituzione nota ed apprezzata, ed è un simbolo di integrazione e coesione delle popolazioni di diverse nazionalità. Essa è gestita dalle Suore di Ivrea ed è riconosciuta dal Governo Italiano quale scuola a “presa d’atto”.

In base alla normativa locale, l’iscrizione alla sezione materna è libera a prescindere dalla nazionalità, laddove solo i bambini stranieri possono iscriversi alla sezione elementare.

Sono funzionanti ad Izmir alcune Chiese cattoliche, affidate generalmente a religiosi italiani. Le Mese sono in italiano, turco e francese.

Da evidenziare è che l’insegnamento dell’italiano oltre che presso il Centro Culturale è presente in:

– Università Egea – Facoltà di Lettere – Dipartimento di germanista;

– Università 9 settembre – Dipartimento di Turismo;

– Conservatorio statale di musica;

– Università di economia.

 

4° giorno ISTANBUL – 12/07/2006.

 

Istanbul, città unica al mondo costruita su due continenti, un piede in Asia un altro in Europa. Crocevia tra est ed ovest, tra Europa ed Asia, tra antico e moderno, a cavallo del Mar di Marmara, del Mar Nero e del Corno d’Oro.

Istanbul, come Roma creata su sette colli, capitale di tre imperi; il Romano, il Bizantino e l’Ottomano. Essa è la più grande metropoli che si affaccia sul Mediterraneo, centro economico della moderna Turchia, proiettata verso il futuro ma ugualmente fiera del suo passato, di una storia a cui hanno fatto da sfondo, nel corso dei secoli, cupole e minareti, sultani e povera gente.

Istanbul con i suoi stupendi palazzi, i suoi favolosi musei, i chiassosi bazar, i due ponti sospesi sul Bosforo; variopinta alchimia di sensazioni, di odori forti e pungenti, di venditori ambulanti. Un giro per la città e si ritrovano di colpo riunite tutte le epoche e tutte le culture. Città in fondo sconosciuta, dove si combattono mille elementi etnici e si incontrano tutte le decadenze, dove la miseria e la ricchezza convivono senza eccessive disperazioni, dove il fatalismo è rappresentato dalle sembianze di un gatto (gatto Turco caratterizzato da orecchie lunghe, muso appuntito e coda vaporosa, totalmente diverso dalla nostra tipologia di gatto).

Istanbul è il condensato di tante contraddizioni per la lussuria poliforme che la preme, per la decadenza perenne che l’avvolge; per cui non meraviglia affatto vedere lussuosi alberghi accanto a povere case, abitazioni eleganti vicino a piccoli villaggi di pescatori etc..

Ad Istanbul si trova anche il “Liceo Italiano” che, fin dalla sua lontana istituzione (centododici anni) costituisce un tassello di primaria importanza nel vasto mosaico dell’interscambio culturale, inteso come elemento fondamentale di sviluppo della cooperazione e della pacifica convivenza tra i popoli. Lo studio della nostra lingua all’estero ha lo scopo di favorire quel contatto fruttuoso tra le diverse culture nell’ambito di un vero e proprio multiculturalismo.

Oggi come ieri e come domani, è il rapporto di osmosi profonda tra le due civiltà – riccamente connotate da antiche identità culturali – che può contribuire infatti a dare alle giovani generazioni una formazione completa; che apra al dialogo, nonché al positivo confronto, gli uomini appartenenti a diverse realtà geografiche e linguistiche, i cui problemi e le cui ambizioni di pace e di democrazia sono simili in tutto il mondo. La Turchia, cerniera tra l’est e l’ovest dell’Europa, è il punto di contatto tra due culture, religioni, tradizioni, diverse del nostro continente: una peculiarità questa, che certo non è sfuggita a livello europeo. Quindi il Liceo italiano di Istanbul non è considerato un presidio della cultura e della lingua italiana in Turchia, bensì un ideale luogo di confronto e di interscambio culturale e linguistico tra i due paesi, una vera e propria finestra dell’occidente aperta in Turchia.

Si è tenuto in questi giorni un grande simposio inter-religioso organizzato dal Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I, ad Istanbul dal titolo “Peace and Tollerance” (Pace e Tolleranza). Sotto questo tema si sono riuniti i rappresentanti di tutte le fedi monoteiste. Il simposio si è aperto con i saluto di Papa Ratzinger, del segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan e del presidente della Commissione Europea, Manuel Barroso. Oggi è sempre più vivo la volontà della maggioranza dei popoli a mettere fine a queste guerre fatte solo di interessi economici mascherate da ideologie religiose.

 

5° giorno DUBROVNIK – 13/07/2006.

 

Porto molto suggestivo della costa dalmata che, tra isole, insenature, baie e scorci molto pittoreschi, offre una delle panoramiche più deliziose della riviera adriatica di entrambe le sponde.

Una città dall’esistenza molto avventurosa che risente in modo impensabile di radici veneziane che sembrano lontane e che invece compaiono dietro ogni monumento e costruzione.

Molto evidenti sono anche le tracce religiose: conventi e chiese, gli esempi più clamorosi in tal senso sono gli insediamenti francescani e dominicani, rappresentano anche un patrimonio culturale e artistico che i dalmati hanno voluto conservare e preservare con grande attenzione.

Molto pittoresca è la zona collinare che sorge alle spalle di questa città, dedita con intelligenza e con molti investimenti, al turismo, ma anche al commercio, all’industria leggera e alla logistica marittima attraverso il suo scalo, uno dei più attivi del mediterraneo.

Famosa per le sue mura che la circondano, Dubrovnik è la città più a sud della Croazia protetta dalla bora del monte Srd e dallo scirocco dell’Isola di Lokrum, con i laghi di Plitvice è la principale attrazione della Croazia.

   

6° giorno VENEZIA – 14/07/2006.

 

Venezia è nata nel IX secolo nella laguna veneta, sull’isoletta di Rialto. La città iniziò ad avere una discreta importanza dopo l IV Crociata (1204) quando il Doge, Enrico Dandolo, che reggeva la Repubblica di Venezia in quel periodo, consolidò l’egemonia della città nell’Adriatico.

L’espansione di Venezia sulla terra ferma si concluse nel 1454 con la Pace di Lodi che delimitava i confini con il ducato di Milano permettendo così, alla città, di governare sull’intero Veneto iniziando un periodo di prosperità che durò sino alla scoperta dell’America. Dopo il 1492 seguì un periodo di decadenza che la vide in disparte nei confronti dei grandi . Tra le sue bellezze ricordiamo Piazza San Marco – riconosciuta come “il più bel salotto d’Europa” – era il cuore della città. La Basilica era la cappella privata del Doge, dove si svolgevano le maggiori cerimonie di stato. E’ famosa in tutto il mondo per i suoi mosaici d’oro in stile Bizantino e i suoi tesori d’arte provenienti dall’Oriente, quali la Pala d’Oro e i cavalli in bronzo dorato posti sulla loggia. Il Palazzo Ducale – oggi museo tra i più importanti di Venezia – assolveva in passato a diverse funzioni: sede di governo, palazzo di giustizia e residenza del Doge. Viene considerato uno dei massimi esempi di stile Gotico Veneziano e negli interni vi risplendono ancora l’arte e la ricchezza della Serenissima.

 

7° giorno BARI e rientro a Caserta.

COMUNICATO STAMPA

MSC CROCIERE CAFETRAVEL

con il Patrocinio dell’UNICEF

presentano l’evento dell’anno…

PEACE BOAT

“LA CROCIERA DELLA PACE”

 

L’iniziativa ha per oggetto la realizzazione di una Crociera sul Mediterraneo per portare ai paesi raggiunti dalla nave un messaggio di pace e di speranza. Essa nasce da un’idea di: Massimiliano Cristarella, titolare della Travel Agency “CAFETRAVEL”, Anna Del Bene, direttore tecnico; Vincenzo Del Bono, commercialista e consigliere tecnico.

Si ringraziano Emilia Narciso direttore UNICEF Caserta, Leonardo Massa , direttore MSC CROCIERE, Ciro Vespa, direttore commerciale MSC CROCIERE.

Saranno coinvolti tutti gli istituti scolastici, con la finalità di mandare un concreto messaggio di impegno per la pace, la cooperazione e l’integrazione dell’Europa sud orientale in un Unione europea aperta e solidale, raccogliendo in sé associazioni, organizzazioni sociali, ONG. Si cercherà di creare un progetto di collaborazione Euro-Araba per i giovani che saranno la classe dirigente del futuro.

La Crociera della pace partirà da Bari il 9 luglio prossimo per ritornare il 16 dello stesso mese.

Il viaggio ha ricevuto, a firma del Direttore Generale, dott. Roberto Salvan, il Patrocinio dell’Unicef ed è a quest’organizzazione che sarà devoluto gran parte del ricavato della crociera.

Si partirà da Venezia e Bari e saranno raggiunte le seguenti città:

Venezia/Bari

Katakolon (Grecia)

Izmir (Turchia)

Istanbul (Turchia)

Dubrovnik (Croazia)

Venezia/Bari

L’eccezionale evento, al quale parteciperanno 3.013 croceristi, sarà presentato giovedì, 27 aprile 2006 alla ore 18,30 presso : ”L’HOTEL CAPIS”

via Santa Maria La Fossa, 24 CAPUA (Caserta).

Saranno presenti numerosi testimonial tra i quali: la N.D. dott.ssa Dini Ciacci Margherita, presidente regionale dell’Unicef ed un altissimo numero di giornalisti sensibilizzati ed interessati a questa nobile iniziativa.

 

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