Si, Voi: Commedia di Giuseppe Martone – Presentazione
di Luca Antropoli
È con vivo piacere che ho accolto l’invito del caro amico Peppe Martone a presentare il suo lavoro teatrale “ …Vitulazio? Si, voi!”, titolo che richiama una delle battute più spontanee ricorrenti nel testo. Nell’affidarmi questo compito, l’amico Peppe mi ha veramente onorato.
La commedia è stata composta a seguito di numerose e pressanti sollecitazioni ricevute da tanti suoi amici e, oltre che da me stesso, in particolare da Pasqualino Pezzulo, detto Bacic, professore nella scuola in cui l’amico Martone svolgeva le funzioni di segretario. Bacic è stato la spalla ideale durante il racconto dei fatti rievocati dall’autore nel corso di lunghe e fredde serate d’inverno, riscaldate oltre che dal focolare, da gustose cenette accompagnate da generosi vini locali, e, soprattutto, dal piacere di condividere una sana e buona compagnia.
Si evocavano in tali occasioni fatti ed episodi della vita quotidiana di Vitulazio veramente accaduti, che avevano come protagonisti i nostri compaesani.
L’amico Peppe, testimone e, talvolta, attore “non protagonista” di quegli eventi, ne rappresenta la memoria storica.
Egli ha saputo donare a noi amici, spettatori appassionati e instancabili, momenti di spensieratezza e di rilassamento, ma anche di intensa e schietta allegria, di forte emozione, suscitando in noi l’orgoglio di far parte della cultura e delle tradizioni vitulatine.
Pur non essendo un commediografo di professione, Peppe Martone ha dato vita ad un’opera fresca e brillante, che offre alcuni spaccati della società e dell’ambiente di un paese di Terra di Lavoro nel primo dopoguerra, attraverso una narrazione efficace ed immediata.
Dalle storie raccontate emergono una grande carica di umanità dei protagonisti, la fede e la condivisione di antichi valori e il forte attaccamento alle tradizioni popolari e religiose.
Anche le vicende più tristi ricorrenti nell’opera vengono sfrontate dal “giovane” autore con lo spirito improntato all’ottimismo e alla gioiosa visione della vita derivanti dall’amore incondizionato per la sua gente e per il suo paese.
Lo scopo di quest’opera è quello di tramandare alle giovani generazioni vitulatine quel bagaglio di genuina saggezza, insita nell’esperienza di vita vissuta nei secoli, nelle case e nelle piazze del loro paese.
L’autore ha voluto conservare nei dialoghi il tipico linguaggio vitulatino con le sue particolari proprietà fonetiche e lessicali, talvolta molto diverse da quelle napoletane.
Il testo, vivace e brioso, non scade mai nel banale o nello sconveniente o nel “Già visto”: si tratta, infatti, di un lavoro del tutto originale, che richiama solo vagamente temi della grande tradizione napoletana.
L’opera sarà rappresentata nella forma d’arte che io reputo la più appassionata e la più vicina al pubblico, a sottolineare, come dice il grande Eduardo nell’opera “L’arte della Commedia”, il forte legame che il teatro ha con la vita reale.
Non tutti gli aneddoti conosciuti e raccontati dal Martone hanno potuto trovare posto nella commedia: alcuni perché difficilmente collocabili nel testo senza alterarne la trama, altri perché non facilmente comprensibili o rappresentabili, altri perché decisamente “Osè”.
Gli episodi riportati, però, sono certamente quelli più emblematici e rappresentativi degli stati d’animo e dei sentimenti vitulatini.
Per dirla con una della battute più belle della commedia, “ Imme scìvete ‘o meglio”!
Concludo formulando all’autore e all’opera i migliori auguri di un’ottima accoglienza da parte del pubblico e della critica.
Personalmente già intravedo una risonanza regionale o forse nazionale…o chissà!
Le via della Madonna dell’Agnena sono infinite!!!
Luca Antropoli