Un angolo di storia cancellato.

Lungo via Nazario Sauro, fino ad alcuni anni fa, si notava un?antica costruzione, forse la pi? antica di Bellona, da tutti chiamata ?Il Mandrone?. L?edificio mostrava i segni del tempo, anche se le mura esterne erano ancora integre. ? Il Mandrone? era una maestosa casa colonica suddivisa in due sezioni: quella con gli alloggi del proprietario del fondo, mentre l?altra era assegnata alla servit? e al fattore che curava i lavori dei campi. Al piano terra c?erano il frantoio, le stalle per gli animali e la custodia degli attrezzi da lavoro. La servit? era alloggiata nel ?lato rustico?e nel ?lato urbano? viveva il proprietario che aveva, a sua disposizione, tutte le comodit? di allora: il salone per le feste, l?ampia cucina con sala da pranzo e le stanze da letto con un mobilio, per quei tempi, moderno e le specchiere utilizzate dalla padrone e dalle figlie per farsi pi? belle. Il cortile del Mandrone era molto ampio tanto ? vero che, molti figli dei dipendenti, festeggiavano il loro matrimonio in quello spazio. I cavalli del padrone erano alloggiati in una stalla a parte ed un servo aveva il compito di strigliarli ogni sera. In un angolo del cortile c?era il pozzo da dove la servit? attingeva acqua e, all? angolo opposto, un terrazzo utilizzato dal proprietario per osservare i ?suoi contadini ? al lavoro. L?ora del frugale pranzo era scandita da una campana e di sera, la stessa, era utilizzata per annunciare la fine del lavoro. Negli anni che seguirono la fine della II Guerra Mondiale, alcune famiglie alloggiavano ancora tra quelle mura ma, con il passare del tempo, l?edificio rest? disabitato. Alcuni anni fa il suo posto fu preso da un nuovo edificio ma, nel cuore dei bellonesi, ? rimasto il ricordo di quell?antica costruzione considerata il simbolo di una Bellona che non c?? pi?. Gli amministratori di allora, forse perch? in altre faccende affaccendati, non mostrarono alcuno interesse per salvare un edificio simbolo medievale della citt?. Un?offesa alla storia di Bellona che va ad unirsi all?antica pavimentazione di via 54 Martiri, anni addietro divelta e sostituita con l?asfalto.

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