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Lettera di Antonio Rossi

Durante i festeggiamenti Patronali del 1998 fu chiesto ai bellonesi emigrati di scrivere una lettera a Bellona, come se la Citt? fosse una persona cara. L?iniziativa fu condivisa da molti emigranti che risposero all?invito. Riportiamo la lettera di Antonio Rossi, residente a Caserta, Magistrato. ?Bellona, Marted? in albis 1998, “Amor mi mosse, che mi fa parlare”: Bellona ? un nome risonante per i suoi generati, fieri della loro appartenenza perch? credenti fedeisti nella superiorit? del luogo. Questi sentimenti si manifestano nella loro imponenza in chi, per motivi superiori alla propria volont?, risiede altrove, ma considera la sua casa quella del paese nat?o e specifica, quella diversa, con la localit? di residenza. La nostalgia di chi vive altrove e attenuata dalla trasposizione immaginaria quivi del luogo nat?o nella sua conformazione naturale e negli usi e costumi dei suoi abitanti. In ogni casa di Bellonese non residente e presente l’immagine protettiva della nostra Madonna. Quella figura maestosa e materna, che riassume la grazia e la bellezza divina, si presenta nella nostra immaginazione ogni volta la invochiamo. E’ indelebile il ricordo di quando, militare in guerra, durante un furioso combattimento ravvicinato, in cui ogni speranza di salvezza era perduta, mi rivolsi supplice alla nostra Madonna ed Ella mi apparve nella sua immagine vivente e rassicurante. L’altro simbolo della nostra comunit? ? il convento, luogo sacro di riferimento per ogni Bellonese, considerato la sorgente della nostra religiosit? e il faro illuminante della nostra vita. Per il Bellonese emigrato la sua scomparsa visuale intenerisce il cuore e la sua vista, al ritorno, anticipa la gioia. La campana ? la voce di una comunit?, un linguaggio che si fa capire da tutti, ma per i non residenti il suono di qualsiasi campana si identifica sempre in quello, considerato pi? armonioso, del proprio paese e di questo richiama alla mente i volti noti e i luoghi e sentimenti comuni. Tu Bellona, ornata di colline, dotata di valori storici e morali e soprattutto di quello supremo della libert?, puoi essere fiera del tuo nome. Poich? la vita ? l’ombra di un sogno fuggente, il mio ritorno definitivo accanto ai miei familiari e in una comunit? sempre vantata assolver? il mio obbligo morale verso il paese natio. Antonio Rossi?.

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