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Dodici bellonesi nella II Guerra Mondiale

Durante il II Conflitto Mondiale dodici giovani bellonesi furono chiamati alle armi. Dopo un periodo di addestramento, furono assegnati al CISR ( Corpo italiano spedizioni in Russia). Per i familiari fu una dolorosa notizia poich? sapevano a quali rischi si esponevano i loro figli. Durante i primi mesi di lontananza ci fu uno scambio di lettere, poi?..il silenzio. Un silenzio che dura tuttora! Dei dodici giovani bellonesi uno soltanto fece ritorno a casa e, quel giorno del lontano 1945, in via Mazzini, si ritrovarono molti amici e parenti ansiosi di riabbracciare Eugenio Salerno che, all?et? di 22 anni, era stato spedito in Russia dove partecip? all?orrenda battaglia sul fiume Don. Sulla soglia del portone di casa erano ad attenderlo i fratelli Andrea ed Alfonso, pap? Carmine e mamma Marianna Parillo. Facendosi largo tra la folla, la povera donna, dal volto consunto dalle continue sofferenze, corse incontro al suo adorato figlio: ?Figlio, figlio mio, finalmente sei tornato da mamma tua! Adesso posso morire in pace!? esclam? Marianna in lacrime. Non trascorse un anno, e la buona Marianna lasciava questa vita ed i suoi cari in un profondo dolore, unico compagno dei loro giorni. Alcuni anni fa ritornarono a Bellona i resti mortali di altri tre militari: Silvio Di Rubbo, Giovanni Battista Sgueglia e Antonio Scialdone. Le urne contenenti i resti mortali, furono accolte al Largo Santella dalle Autorit? Civili, Religiose e da una folla silenziosa e mesta. In chiesa il Parroco Don Antonio Iodice celebr? una Messa di ringraziamento nella speranza di poter benedire, un giorno, anche gli altri rimasti lontani dalla terra natia. Ci auguriamo che si possa realizzare il ritorno degli altri nostri concittadini, colmando cos? un vuoto che perdura da tanti anni, e concedere ai familiari di deporre un fiore o un cero presso la loro tomba I militari che non hanno fatto ritorno a Bellona sono: i fratelli Gennaro e Raffaele Addelio, Alessio Aurilio, Domenico Cafaro, Alessandro Casale, Giacomo Marcello, Salvatore Plumitallo e Pasquale Pezzulo. Il ritorno renderebbe giustizia ai familiari che, da lunghi anni, ne piangono la perdita e sono tuttora in attesa di deporre un fiore sulla loro tomba.

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