Reddito di cittadinanza il 10 febbraio scade il termine per ricorrere contro la graduatoria provvisoria.

Si fanno sempre pi? nebulose le prospettive per quanti ancora non hanno perduto le speranze di accedere al reddito di cittadinanza, iniziativa sociale varata dalla Regione per sostenere le classi pi? indigenti in seguito alla cessazione del reddito minimo d?inserimento, non pi? finanziato dal Governo centrale. Secondo i termini prefissati dall?apposito bando regionale, il 10 febbraio scade il termine per impugnare la graduatoria provvisoria, che finora nessuno ha potuto vedere. Non ? tutto perch?, secondo attendibile fonte, la societ? Sviluppo Italia (altro carrozzone?), incaricata di stilare tale graduatoria sulla base dei dati trasmessi dai Comuni entro il 10 gennaio, non solo non ha ottemperato, ma pare abbia bisogno ancora di molto tempo in quanto numerose domande sarebbero illeggibili e quindi dovrebbero essere riformulate dagli stessi Comuni che gi? le hanno trasmesse. Si prospetterebbe quindi l?ennesimo pateracchio per conseguenza del quale tantissime famiglie saranno costrette ancora lungamente a mangiare pane e speranza, finch? non prevarr? la disperazione in qualcuno pi? oberato dai debiti che intanto si saranno moltiplicati a dismisura. Sembra ovvio che, non essendo stata pubblicata la graduatoria entro i tempi prescritti, la Regione dovr? disporre una proroga dei termini, affinch? a tutti sia assicurato il diritto di impugnarla, ma intanto il tempo passa e soluzioni non si vedono per le tante famiglie che non vedono un soldo da dicembre, quando si sono chiusi definitivamente i rubinetti del reddito minimo d?inserimento. Ma un problema ancora pi? drammatico si prospetta per i tantissimi indigenti che aspirano al reddito di cittadinanza, ignari che le risorse finanziarie assegnate dalla Regione non potranno soddisfare neanche il dieci per cento delle domande presentate, si vocifera all?incirca il 6-7 per cento.

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