Iniziato il processo per la sciagura del Monte Bianco.

Questa mattina, a Bonneville (Francia), ha avuto inizio il pi? grande evento giudiziario mai celebrato nella nazione oltrealpi: Il processo per il rogo del traforo del Monte Bianco – che ‘il 24 marzo del 1999 provoc? 47 morti e danni per oltre 300 milioni di euro. Sedici gli imputati per omicidio involontario semplice, tra cui 12 persone fisiche e 4 persone giuridiche, mentre le parti civili costituite sono 228. I giudici dovranno accertare eventuali responsabilit? riguardo: l’origine del rogo; la gestione delle operazioni di soccorso e lo stato delle dotazioni di sicurezza del traforo. E’ stato parzialmente risolto uno dei punti piu’ delicati della vicenda: il risarcimento ai parenti delle vittime. Chi ha perso un genitore o un figlio ricever? fino a 122.000 euro, mentre il risarcimento minimo per i parenti pi? lontani ? di 20.000 euro. Nel rogo morirono 16 italiani tra i quali anche Giuseppe Vessella, 51 anni, di Camigliano, che lavorava alle dipendenze della ditta Catone di Pastorano. Il Vessella rimase vittima della tragedia ed il suo corpo fu ritrovato dopo circa un mese. I familiari, il 22 aprile del 1999, ne riconobbero i resti. Il corpo era rimasto integro perch? Giuseppe aveva cercato rifugio nel vano frigorifero del TIR. Le spoglie furono consegnate alla famiglia il 18 maggio 1999. Dopo circa due mesi, Giuseppe Vessella effettuava il suo ultimo viaggio terreno per essere tumulato nel cimitero di Camigliano. Trascorsero due anni e altre persone ricevettero l?avviso di garanzia poich? ritenute responsabili della tragedia. Dopo sei anni da quella tragedia, si rinnovano le ferite dei familiari che mai dimenticheranno le date loro infinito calvario. Finalmente si dovrebbe concludere la vicenda giudiziaria ma, la moglie di Peppino, Carmela Diana, unitamente a quanti amarono e tuttora amano Giuseppe, riuscir? mai a trovare la serenit? per la scomparsa di un uomo che aveva dedicata la sua vita alla famiglia ed al lavoro e, proprio mentre lavorava, fu portato via da un atroce destino.

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