Processo contro gli stupratori.

Ha tentato di costituirsi parte civile ma ormai era troppo tardi. Il processo vede alla sbarra G. C., ed L.C., ambedue residenti a Capua, accusati di aver violentata nel 1994, una giovane minorenne di Camigliano, oggi 23enne. Nell?ultima udienza, alla giovane ? stata rifiutata la costituzione di parte civile perch? il processo ? in una fase molto avanzata. Dunque, non ha potuto fare altro che assistere alle dichiarazioni dei genitori nell’aula dibattimentale del tribunale dei minori di Napoli. Nei giorni scorsi a testimoniare, oltre ai genitori della presunta vittima, anche lo psicologo che raccolse la sua dichiarazione. La vicenda vede oggi C. e C. alla sbarra, minorenni all?epoca dei fatti, accusati di violenza sessuale e atti osceni in luogo pubblico ai danni della ragazza di appena 13 anni, all’epoca dei fatti. La ragazza frequentava una scuola di Capua. A comprendere il suo turbamento fu una professoressa che la convinse a parlare con uno psicologo del Centro di ascolto della scuola. Il perito ha spiegato che i comportamenti della ragazza lasciavano presagire quello che poi ? emerso dal suo racconto. I due sono ritenuti colpevoli di aver pi? volte violentato e minacciato la ragazza di Camigliano. Dopo averla pedinata all’uscita da scuola ed avvicinata, uno dei due l’aveva costretta a salire sul motorino e poi, in diverse circostanze, l’avrebbe stuprata. Ogni volta all’uscita da scuola per la ragazzina aveva inizio l’incubo. La ragazza ha raccontato che uno dei violentatori era un conoscente che frequentava la sua famiglia mentre l?altro uno sconosciuto che la seguiva ogni volta che usciva di casa per andare a scuola o recarsi da qualche amica a studiare. Questi due, l’avrebbero costretta a soggiacere alle loro morbose attenzioni, lungo strade poderali tra Capua, Bellona, Vitulazio e Pastorano. Gli imputati, che si dichiarano innocenti, sono assistiti dagli avvocati Antimo Pentone ed Carlo Raiola, ai quali ? stato affidato il compito di dimostrare l?estraneit? dei loro assistiti, ai fatti accusatori.

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