Protesta all’approvazione del progetto CAVE.

Concessioni per l?apertura di alcune cave sul territorio comunale, scoppia la protesta, la nuova amministrazione comunale, boccia quando ? stato fatto dai vecchi amministratori, l?intera cittadinanza ? sul piede di guerra. L’amministrazione civica Zacchia, in particolare l’assessore all’ecologia e ambiente Carmelo Bonacci, insieme ai cittadini dicono no al progetto cave, approvato dalla Regione Campania, per quanto riguarda il territorio caleno, presso il monte Cucuruzzolo della frazione di Zuni. Si pu? riassumere con questa semplice frase, scritta su un cartello, la protesta di una intera popolazione, e di tutta la amministrazione civica. Questa volta ad essere colpito ? il piccolo centro della cittadina di Calvi Risorta, dove risiedono circa seicento abitanti. Un territorio circondato da verdi colline, ricco di viti e ulivi, che rischia di essere trasformato in un inferno fatto di cave di silicio, bentonite, feldspato, con mezzi meccanici che vanno su e gi?, passando davanti alle case, seminando polveri inquinanti, stravolgendo il paesaggio, la vita e la salute degli abitanti caleni. Le attivit? estrattive, anche se esercitate nel pieno rispetto delle legislazioni vigenti, costituiscono un forte fattore di modifica territoriale, in quanto comportano sensibili variazioni dell’aspetto geomorfologico. Il primo cittadino Zacchia afferma che una soluzione inattesa potrebbe arrivare da un versante totalmente diverso: il vincolo archeologico e ambientale che la sovrintendenza di Napoli potrebbe porre sulla montagna Cucuruzzolo della frazione di Zuni, gi? devastata da decine di incendi boschivi la scorsa estate. Intanto prosegue il lungo iter del ricorso al Tar presentato dal Comune caleno. Ma il no arriva soprattutto dagli abitanti. I residenti temono il danno alla salute dovuto alle polveri di diversi minerali, soprattutto silice; distruzione delle piante in sede estrattiva e danneggiamento del manto vegetale circostante; rischio di desertificazione, frane, smottamenti e dilavamento del suolo; inquinamento delle numerose sorgenti e falde acquifere presenti nel territorio; grave danno per la produzione agricola, (uliveti, vigneti, frutteti, orti, pascoli, allevamenti ed aziende; danno alle abitazioni del agro caleno, ma soprattutto danni alle vie di comunicazione; danno paesaggistico di tutto il territorio caleno. Il sindaco Zacchia proprio per questa mattina alle 10 ha convocato con la massima urgenza una conferenza di servizio con i vertici della sovrintendenza dei beni culturali pur di trovare insieme una soluzione per tutelare Calvi Risorta. “La mia bella Calvi – nota il sindaco – ? disponibile per coloro che vogliono portare solo il bene non il male, noi di mostri ambientali gi? ne abbiamo rimosso uno e c’? costato un occhio. Sto parlando della piattaforma provvisoria servita per la raccolta dei rifiuti soliti urbani in localit? “Cerreto”, dove oggi fortunatamente sta nascendo un isola felice: al posto delle seicento tonnellate di rifiuti solidi urbani sono gi? stati posti oltre duecento alberi di ulivo, insomma noi non li vogliamo i mostri ambientali, vogliamo vivere a lungo con il verde e soprattutto con le bellezze della nostra Calvi”.

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