Essere infedele, non comporta l’annullamento delle nozze.

Essere infedele, prima o dopo il matrimonio, non comporta l’annullamento delle nozze celebrate secondo il rito concordatario. La circostanza, infatti, pu? valere per i tribunali ecclesiastici, ma non ? ritenuta sufficiente dai giudici italiani. Lo ha stabilito la Cassazione che ha confermato l’annullamento della sentenza di nullit? delle nozze di due vitulatini: G. C. e I. C.. La Suprema Corte ha respinto il ricorso dell?uomo contro la decisione della Corte di Appello di Napoli di non ratificare l’annullamento delle sue nozze celebrate in chiesa. La nullit? era stata sancita dal Tribunale Ecclesiastico Regionale, che la rese esecutiva. L’uomo, subito dopo le nozze, aveva ripreso il suo legame con la donna che frequentava quando era fidanzato con sua moglie e, per non pagare gli alimenti a quest?ultima, chiese l’annullamento del matrimonio. Secondo i giudici della Chiesa, la moglie era consapevole dell’esclusione da parte dell’obbligo di fedelt? nonostante l’uomo avesse giurato di aver troncato la relazione. Queste circostanze, dimostravano, secondo la magistratura ecclesiale, che la moglie sapeva di salire su un altare dove sarebbero stati in tre, data la notoriet? della relazione clandestina del marito. Ma la Cassazione non ha avallato questa tesi. L’affidamento incolpevole della moglie nella fedelt? del marito, infatti, poteva essere maturato proprio in virt? dei giuramenti di eterno amore dello stesso e sull?impegno della suocera. Adesso il marito, se vuole divorziare, deve rassegnarsi a fare il normale iter ed a pagare l’assegno di mantenimento.

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